Il 14 aprile di ogni anno si celebra la Giornata mondiale della malattia di Chagas, una patologia parassitaria potenzialmente letale che colpisce al mondo 6-7 milioni persone, prevalentemente in America Latina.
La malattia
La malattia di Chagas è stata scoperta nel 1909 dal medico brasiliano Carlos Chagas. Essa si manifesta in tre diverse fasi: la prima fase della malattia, quella acuta, può spesso risultare asintomatica, così come quella latente successiva, che dura spesso anni, durante i quali la malattia resta silente. Circa il 30% delle persone infette, però, sviluppa in seguito complicazioni debilitanti durante la terza fase: queste, in media, accorciano l’aspettativa di vita di un decennio.
Il parassita che causa la malattia di Chagas è il Trypanosoma cruzi. Generalmente trasmessa all’essere umano dalle cimici triatomine o “insetti che baciano”, le quali vivono nelle crepe dei muri e dei tetti delle case di terra e paglia delle zone rurali del Sud America. Questi particolari insetti fanno da vettore nella diffusione della malattia: pungendo i malcapitati, infatti, rilasciano il parassita (presente nelle loro feci) sulla pelle. I malcapitati, grattandosi, fanno il resto, permettendo il dilagare dell’infezione.
Una volta contratta, tale malattia si diffonde attraverso trasfusioni, trapianti, consumo di cibo contaminato e, nelle donne in gravidanza, da madre a figlio.
I sintomi
Tra le manifestazioni più frequenti e clinicamente rilevanti della patologia troviamo:
- La cardiopatia di Chagas o cardiopatia chagasica acuta, una miocardite acuta clinicamente evidente in meno del 5% dei casi. Si manifesta generalmente nei casi pediatrici in aree endemiche e la maggior parte delle volte è lieve e reversibile.
- Diverse disfunzioni motorie del tratto gastrointestinale, segni della localizzazione del parassita, rispettivamente, a livello cardiaco e del tratto digestivo.
La causa più comune di morte legata alla malattia di Chagas negli adulti è lo scompenso cardiaco.
Diffusione
La malattia di Chagas si manifesta principalmente nelle aree endemiche di 21 paesi dell’America Latina: Argentina, Belize, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Salvador, Guiana Francese, Guatemala, Guyana, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Suriname, Uruguay e Venezuela. Negli ultimi anni, però, il numero di casi notificati in area non endemica – come Stati Uniti, Canada, molti paesi europei e alcuni paesi del Pacifico occidentale – è cresciuto notevolmente, complici la globalizzazione e l’intensificarsi dei viaggi e dei rapporti internazionali.
Benché al mondo 6-7 milioni di persone abbiano la malattia di Chagas, purtroppo oggi tale patologia non ha ancora la considerazione dovuta. Si tratta di un problema di salute pubblica, non solo per le aree in cui essa è diffusa, ma anche per quelle non endemiche.