Tumori rari: l’importanza della diagnosi precoce e del trattamento multispecialistico
Nella prima puntata della terza stagione di QUI Talk, Emanuela Folliero ha incontrato la Dott.ssa Danila Comandini, Dirigente Medico I livello Oncologia Medica 1 e Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Sarcomi IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, per affrontare il tema dei tumori rari, con particolare focus sui sarcomi.
La lotta contro i tumori rari è una sfida che richiede competenze specialistiche e un approccio multidisciplinare. Nonostante la loro incidenza sia bassa, questi tumori rappresentano una realtà complessa e poco conosciuta, in cui la diagnosi precoce e il corretto orientamento del paziente verso centri specializzati possono fare la differenza tra una cura possibile e una battaglia persa in partenza.
Cosa sono i tumori rari?
“Parliamo di tumore raro – spiega la dottoressa Comandini – quando la patologia colpisce meno di 6 persone su 100.000 ogni anno. Prendendo come esempio la popolazione italiana, con una popolazione di circa 60 milioni di abitanti, un tumore è raro quando colpisce meno di 3.600 persone ogni anno, una cifra ben diversa dai numeri dei tumori più comuni, come quelli della mammella, del colon e del polmone, che colpiscono 40-50 mila persone annualmente”. Proprio a causa della loro rarità, questi tumori richiedono ricerche specifiche e un’attenta organizzazione dei percorsi di cura.
La varietà dei tumori rari è ampia: “Sono circa 198 tipi diversi – continua la dottoressa Comandini – inclusi i tumori pediatrici, la maggior parte dei tumori ematologici, i tumori, neuroendocrini, del sistema nervoso centrale, quelli dell’apparato genitale maschile. E poi c’è una grossa fetta, che è quella di cui mi occupo all’interno del Policlinico San Martino, rappresentata dai sarcomi”.
I sarcomi: l’importanza della diagnosi precoce
“Nella fase iniziale della malattia i sintomi possono essere del tutto assenti o molto vaghi”, afferma la dottoressa. “Parlando di sarcomi – in particolare di quelli più comuni agli arti e al tronco – dobbiamo imparare a conoscerci e a osservare il nostro corpo. Purtroppo vediamo spesso in ambulatorio persone che convivono con tumefazioni per mesi o addirittura anni senza consultare un medico. Un nodulo, una tumefazione che cresce, più o meno lentamente nel tempo, un ematoma senza causa apparente, che non si risolve in qualche settimana, o un dolore a un arto che peggiora e ostacola i movimenti, possono essere campanelli d’allarme importanti. Cercare l’attenzione medica in queste situazioni può permettere di arrivare ad una diagnosi precoce di questi tumori, per poter sperare in una guarigione. Non è sempre una questione oncologica, ma è importante non ignorare questi segnali. A volte un accertamento in più può fare la differenza tra una diagnosi precoce e una situazione compromessa”.
Quali sono i trattamenti necessari
“I trattamenti dipendono dallo stadio in cui viene fatta la diagnosi. Se il sarcoma è localizzato, il trattamento principale è la chirurgia, che deve essere radicale, cioè mirata a rimuovere completamente il tumore insieme a una porzione di tessuto sano circostante. In alcuni casi, chemioterapia e radioterapia possono affiancare la chirurgia, venendo somministrate prima o dopo l’intervento per aumentare l’efficacia del trattamento”.
“Quando invece la malattia è avanzata – prosegue la Dott.ssa Comandini – il ruolo principale spetta alla chemioterapia, mentre radioterapia e chirurgia hanno un ruolo di supporto.
È fondamentale comprendere che, trattandosi di tumori rari, il trattamento deve essere multidisciplinare e coinvolgere vari specialisti. All’interno del nostro Policlinico, da anni operiamo come gruppo multidisciplinare, che ho il piacere di coordinare. In questo team, oltre a me come oncologo medico, partecipano il chirurgo, il radioterapista, il patologo, il radiologo, lo psicologo, il fisiatra e altre figure specialistiche a seconda delle sedi del tumore. Ogni caso viene discusso insieme per offrire la miglior cura possibile, personalizzando il trattamento in base alle specifiche necessità di ciascun paziente” conclude la Dottoressa.
Nei prossimi episodi, questo delicato tema verrà ulteriormente sviluppato da altri tre esimi specialisti: il Prof. Franco De Cian, Direttore Clinica Chirurgica 1 – IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e Direttore del DISC – Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Diagnostiche Integrate dell’Università degli studi di Genova, il Prof. Francesco Saverio Papadia, Professore Associato di Chirurgia Generale presso l’Università degli Studi di Genova DISC, Clinica Chirurgica 1 – IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Fellow of the American College of Surgeons, Fellow of the European Board of Surgery per la Chirurgia Oncologica, e il Dott. Matteo Mascherini, Dirigente Medico Clinica Chirurgica 1 – IRCCS Ospedale Policlinico San Martino.