sabato, Aprile 26, 2025
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Ricostruzione del seno, Dott. Berrino: “Un intervento personalizzato sulle esigenze di ogni singola paziente”

Dopo un intervento di chirurgia mammaria post-oncologica può succedere che la paziente si ritrovi non del tutto a suo agio nelle sue nuove forme. Potrebbe quindi desiderare un nuovo intervento di ricostruzione del seno per migliorare il proprio aspetto e recuperare un benessere che va oltre l’aspetto estetico. Il Dott. Pietro Berrino, specialista in Chirurgia plastica e ricostruttiva noto internazionalmente per le tecniche innovative e la qualità dei risultati.

 

Cosa si intende con “ricostruzione secondaria”?

Molto spesso la ricostruzione mammaria viene effettuata nella stessa seduta dell’intervento oncologico, con risultati non sempre ottimali. Quando la paziente non è soddisfatta può decidere di sottoporsi ad una nuova operazione, la cosiddetta ricostruzione secondaria. Un intervento in cui la ‘personalizzazione’ del risultato è l’elemento chiave. 

 

In quali casi si può rendere necessario l’intervento?

Si ricorre alla ricostruzione secondaria quando il primo intervento non è andato come sperato o nei casi in cui le protesi hanno bisogno di una revisione. La gran parte delle ricostruzioni eseguite con le protesi, infatti, hanno bisogno di aggiustamenti nel tempo per i motivi più svariati. Si può rilevare un mutamento della mammella ricostruita a causa di uno spostamento della protesi oppure può cambiare la mammella sana, venendo a mancare di conseguenza la simmetria instaurata in origine attraverso l’intervento. 

 

Vi sono anche i casi in cui la prima ricostruzione del seno non risulta ottimale…

Esattamente. A volte i risultati che seguono alla mastectomia non sono del tutto soddisfacenti per la paziente che sta già vivendo una condizione di sofferenza. Può succedere che siano impiantate protesi in pazienti per le quali questa scelta non costituisce quella ideale. O, ancora, l’intervento può non essere eseguito con tutte le accortezze utili per assicurare il miglior risultato finale possibile. Qui entra in gioco la ricostruzione mammaria secondaria attraverso la quale si può ambire ad un risultato il più possibile personalizzato. 

 

Cosa permette di fare la ricostruzione secondaria?

Sono diversi gli aggiustamenti resi possibili da questo genere di intervento. Ad esempio, protesi molto evidenti possono essere rese più discrete cambiandole e posizionandole sotto il muscolo pettorale. Mentre protesi che risultano in posizione innaturale, perché troppo alta o laterale, possono essere collocate in modo più armonioso.

 

Come si esegue?

Per la ricostruzione secondaria si può ricorrere a tecniche molto semplici o ad interventi più importanti. Questi ultimi sono da programmare ad una certa distanza dai cicli di chemioterapia o radioterapia, quando cioè la paziente è in ripresa. 

 

Parliamo di lipofilling e degli altri interventi minori

Il lipofilling nell’ambito della ricostruzione secondaria consiste in un piccolo autotrapianto di grasso. Permette di migliorare l’aspetto del seno della paziente prelevando tessuto adiposo da altre zone del corpo per inserirlo nelle protesi, ridisegnando volume e contorni della mammella. Tra gli altri interventi minori anche la revisione delle cicatrici o l’intervento sulla mammella sana. Sono tutte operazioni che richiedono meno di un’ora in sala operatoria e prevedono una ripresa della normale vita quotidiana entro 48 ore dall’intervento. Le attività sportive possono riprendere dopo 7-10 giorni nel caso del lipofilling o dopo 25 giorni circa dopo la sostituzione di una protesi. 

 

Il ruolo del chirurgo è fondamentale: quanto conta stabilire un buon dialogo con la paziente? 

Le pazienti che richiedono la ricostruzione mammaria secondaria sono persone che hanno vissuto e stanno vivendo una condizione difficile. Sono estremamente collaborative e attente nell’ascolto dei suggerimenti che giungono dal chirurgo. Con queste pazienti è necessaria una grande empatia al fine di stabilire un feeling comunicativo fondamentale per comprendere le aspettative di ognuno. Generalmente con loro si stabilisce un rapporto splendido di collaborazione reciproca. 

 

Per una paziente già sottoposta a mastectomia e ricostruzione del seno non deve essere sempre facile decidere di ricorrere ad un nuovo intervento ricostruttivo…

Ci sono certamente delle implicazioni psicologiche importanti. Il ruolo del chirurgo è anche questo: capire se la strada della ricostruzione secondaria può essere valida per quel paziente e in quello specifico momento. In quest’ottica è di estrema rilevanza il primo incontro durante il quale si ascolta la storia della paziente e si provano a tradurre le sue aspettative mettendo a punto l’intervento, che verrà spiegato nei dettagli. Dove opero attualmente, la paziente viene poi messa in lista di attesa e nel giro di poche settimane sottoposta all’intervento con ricovero il giorno stesso dell’operazione e dimissione entro 48 ore. Un iter tempestivo non può altro che giovare alla paziente in attesa di ritrovare il suo benessere a tutto tondo. 

 

Dove esegue gli interventi?

Presso Iclas (Istituti Clinici di Alta Specialità) di Rapallo, in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Le prestazioni sono fornite in convenzione, quindi totalmente gratuite per le pazienti (con l’eccezione delle assistite residenti in Liguria, che al momento per ragioni burocratiche non possono accedere al servizio). I tempi di attesa sono brevissimi, di poche settimane, ed il rapporto con il chirurgo è personale, diretto ed esclusivo.

 

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