La Giornata della Legalità
Il 23 maggio e il 19 luglio 1992, sono due date che resteranno per sempre nella mente della popolazione italiana, una pagina buia e triste della storia italiana. Alle 17 e 56 minuti del 23 maggio 1992 i sismografi dell’Osservatorio geofisico di Monte Cammarata, in Sicilia, registrarono una forte onda d’urto. A provocarla non era stato un terremoto, ma l’esplosione potentissima all’altezza di Capaci, che uccise il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre uomini della loro scorta. Giovanni Falcone era stato l’esponente principale del pool di magistrati che a partire dal 1986, sotto la guida di Antonino Caponnetto, aveva istruito il cosiddetto maxiprocesso contro Cosa nostra. Grazie alla tenacia investigativa di Falcone e del suo amico e collega Paolo Borsellino, e grazie anche alle informazioni fornite da collaboratori di giustizia del calibro di Tommaso Buscetta, il pool aveva portato in giudizio quasi cinquecento mafiosi.
Memoria e legalità
Memoria e legalità: questo il filo conduttore della giornata del 23 maggio. Il ricordo di due uomini che hanno combattuto la mafia, a costo delle proprie vite. Il loro esempio va mantenuto in vita, perché da servitori dello Stato hanno tenuto testa, durante anni difficilissimi per il Paese, a chi provava a rinforzare l’anti-Stato. Oggi nel mondo della scuola si lavora affinché le giovani generazioni, il futuro della nostra società civile, crescano con gli ideali del rispetto e della cultura della legalità. I cittadini raggiungono i propri obiettivi soltanto con l’impegno, la dedizione, il lavoro, l’altruismo, l’amore per il prossimo, il rispetto della società in cui viviamo, cresciamo e per la quale ci impegniamo per assicurare alla collettività un futuro migliore.
Il debito di riconoscenza verso Falcone e Borsellino
“Abbiamo un debito di riconoscenza verso chi, come Falcone e Borsellino, ha lottato con determinazione e fermezza contro la mafia e ha sacrificato la propria vita in nome della legalità. Il servizio pubblico ha il compito di coltivarne la memoria, per tutti i cittadini e in particolare per le giovani generazioni. Questo è lo spirito con cui Rai, in un palinsesto che attraversa tutte le piattaforme, vuole onorare la Giornata della Legalità“. Così la Presidente Rai Marinella Soldi e l’amministratore delegato Roberto Sergio spiegano l’impegno Rai nella Giornata della legalità per commemorare le vittime di tutte le mafie. “Per il servizio pubblico” proseguono Soldi e Sergio, “si tratta di un’occasione per ribadire quanto l’esempio lasciato da Falcone e Borsellino e dalle altre vittime della lotta alla mafia siano un bene comune da custodire gelosamente e un esempio indelebile“.