venerdì, Marzo 21, 2025
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Fare colazione e cena presto riduce il rischio di infarto e ictus

Colazione e cena consumate troppo tardi aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, coronariche e cerebrovascolari, infarto e ictus in primis. In particolare, tale rischio si incrementa del 6% per ogni ora di ritardo. La percentuale è emersa da uno studio epidemiologico, pubblicato sulla rivista Nature Communications, che coinvolge oltre 103mila partecipanti.

Secondo i dati del Global Burden of Disease, le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel mondo, con 18,6 milioni di decessi annui (dati 2019), di cui circa 7,9 milioni attribuibili all’alimentazione. Questo evidenzia l’importante ruolo dell’alimentazione nello sviluppo e nella progressione di queste malattie. Lo stile di vita moderno ha introdotto specifiche abitudini alimentari, come cenare tardi o saltare la colazione, che possono influenzare negativamente la salute cardiovascolare.

Lo studio con oltre 100mila partecipanti

Oltre alla luce, il ciclo giornaliero di assunzione di cibo (pasti, spuntini, ecc.), alternato a periodi di digiuno, sincronizza gli “orologi periferici” o ritmi circadiani dei vari organi del corpo, influenzando così le funzioni cardiometaboliche come la regolazione della pressione sanguigna. La crononutrizione sta emergendo come un nuovo importante campo per comprendere la relazione tra i tempi di assunzione del cibo, i ritmi circadiani e la salute. Gli scienziati hanno utilizzato i dati di 103.389 partecipanti alla coorte NutriNet-Santé (il 79% dei quali erano donne, con un’età media di 42 anni) per studiare le associazioni tra le abitudini nel consumo dei pasti e le malattie cardiovascolari.

Cenare prima delle 21

I risultati mostrano che consumare il primo pasto più tardi nella giornata, saltando la colazione, è associato a un rischio più elevato di malattie cardiovascolari, con un aumento del 6% del rischio per ogni ora di ritardo. Ad esempio, una persona che fa colazione alle 9 del mattino ha il 6% in più di probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a chi mangia alle 8. Per quanto riguarda l’ultimo pasto della giornata, mangiare tardi, dopo le 21, è associato a un aumento del 28% del rischio di malattie cerebrovascolari, come l’ictus, rispetto a chi cena prima delle 20, soprattutto per le donne. Infine, una durata maggiore del digiuno notturno, ovvero il tempo tra l’ultimo pasto della giornata e il primo pasto del giorno successivo, è associata a un rischio ridotto di malattie cerebrovascolari, supportando l’idea di consumare il primo e l’ultimo pasto della giornata entro orari più anticipati.

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