Intervista al Dott. Barbieri sulle apnee notturne
Il russamento è un sintomo molto frequente, ne soffrono tantissime persone, ma non è classificabile come patologia.
“Tuttavia – spiega il Dott. Andrea Barbieri, primario della struttura complessa di otorinolaringoiatria della Asl 4 Liguria – vi sono dei casi in cui il russamento può rappresentare un campanello di allarme per le apnee notturne, delle pause respiratorie che devono indurre il soggetto a rivolgersi allo specialista di riferimento, l’otorinolaringoiatra”.
Cosa succede quando si verificano gli episodi di apnea notturna?
“Durante le apnee notturne si hanno dei micro risvegli che inducono ad un peggioramento della qualità del sonno, con il paziente che accusa sonnolenza durante il giorno e addirittura si sveglia stanco e con il male di testa. In presenza di queste condizioni è importante non rimandare la visita perché le apnee possono essere causa di patologie anche gravi.
Innanzitutto è necessario capire se effettivamente il paziente va in apnea e per quanto tempo va in apnea, infatti apnee prolungate possono anche causare delle astemie, quindi dei danni d’organo. Il paziente che soffre di apnee notturne non si ossigena di notte, può quindi avere dei danni cerebrovascolari, al cuore con la cardiomiopatia dilatativa, ipertensioni, fastidi dell’umore e persino sindrome depressiva.
Attraverso la sleep endoscopy lo specialista individua quelle che sono le sedi di ostruzione, che possono essere sedi di patologie nasali o del palato, dell’ugola o della parete laterale faringea, dell’ipofaringe o dell’epiglottide. Si tratta di un esame semplice e non invasivo durante il quale il paziente viene addormentato dall’anestesista ma mantiene il respiro autonomo, non si effettua cioè intubazione tracheale.