Nell’ambito della chirurgia delle vie lacrimali, la Liguria vanta un importante primato che vede l’Ospedale di Lavagna diventare centro di riferimento per gli interventi di chirurgia endoscopica delle vie lacrimali. Ne parliamo con il Dott. Andrea Barbieri, primario dall’agosto 2019 della struttura complessa di otorinolaringoiatria della Asl 4 Liguria.

Un traguardo importante quello raggiunto dall’Ospedale di Lavagna…

«Sì, molto importante. Siamo il centro regionale dove viene eseguito il maggior numero di interventi di questo genere. Arrivano pazienti da tanti presidi fuori regione e addirittura dall’estero». 

Chi si rivolge alla struttura complessa di O.R.L.?

«Il paziente tipo è colui che riporta un’ostruzione del normale drenaggio lacrimale, una condizione che va risolta per evitare complicanze a livello oculare.  Vari tipi di patologie possono causare un’ostruzione delle vie lacrimali, generando epifora (lacrimazione) oppure dacriocistite con dacrio flemmone del sacco lacrimale, ovvero un ascesso. 

I soggetti più colpiti sono gli anziani perché presentano forme infiammatorie ricorrenti che nel tempo possono dare luogo ad ostruzioni delle vie lacrimali. I giovani con questo tipo di problema generalmente presentano malformazioni anatomiche che favoriscono l’insorgenza della patologia». 

Quali sono le cause?

«La patologia può essere congenita o, più spesso, acquisita, quindi i fattori di rischio possono essere di diversa natura. Troviamo cause di tipo infiammatorio con infiammazione della congiuntiva ricorrenti o patologie nasali benigne o maligne, danni iatrogeni (derivanti da chirurgia endoscopica nasale o da osteotomia da rinoplastica), oppure patologie delle vie lacrimali come i carcinomi. Ricordiamo anche la formazione di dacrioliti, piccole formazioni calcaree bianco-giallastre che possono formarsi nei condotti escretori delle ghiandole lacrimali, causando un blocco». 

L’otorinolaringoiatra è lo specialista di riferimento in questi casi?

«Sì, spesso i pazienti arrivano a chiedere un consulto otorinolaringoiatrico dopo essersi rivolti al medico di base o, molto spesso, all’oculista. Durante la visita clinica lo specialista esegue un lavaggio della via lacrimale che individua l’ostruzione. L’otorinolaringoiatra si avvale di importanti strumenti diagnostici come la dacrio TC, che riproduce in 3D il massiccio facciale, utile a valutare in maniera precisa e completa la condizione del paziente». 

La chirurgia delle vie lacrimali prevede un approccio mininvasivo?

«L’intervento avviene per via endoscopica, cioè non prevede tagli, né suture. A seconda dell’ostruzione diagnostica si possono seguire due approcci chirurgici differenti, entrambi mininvasivi: la dacriocistorinostomia (DCR) e la congiuntivo rinostomia con inserzione del Tubo di Jones. L’intervento chirurgico volto alla disostruzione delle vie lacrimali ha l’obiettivo di ripristinare il normale flusso delle lacrime, creando una nuova via lacrimale».

Cosa aspettarsi dalla fase post operatoria?

«Si tratta generalmente di un post operatorio semplice e privo di dolore. L’intervento, svolto in anestesia generale, prevede un giorno di ricovero e la ripresa è molto rapida».

Vi è rischio di recidive?

«Il rischio di recidiva riguarda circa il 5 – 10 per cento dei casi. Alcuni pazienti particolarmente predisposti a granulazioni o aderenze cicatriziali possono dover ricorrere ad una revisione chirurgica». 

 

Cosa fare quando le vie lacrimali sono ostruite?