sabato, Febbraio 15, 2025
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Bagno al mare o in piscina con le lenti a contatto: concreto il rischio di danni alla cornea

I 4 milioni di italiani che portano le lenti a contatto – di cui oltre la metà under 30 – in estate devono prestare attenzione all’igiene delle lenti e toglierle sempre sia per i bagni al mare o in piscina che sotto la doccia.

Le lenti a contatto, specialmente se morbide, sono infatti terreno ideale per la proliferazione dei germi, tra cui l’Acanthamoeba, patogeno presente nell’acqua e responsabile di cheratiti gravi.

Occhio alle lenti!

A lanciare l’allarme sono gli esperti al XX Congresso dell’International Society of Cornea, Stem Cells and Ocular Science (Sicsso).

Oggi in Italia si stima che l’Acanthamoeba sia responsabile di oltre 400 cheratiti ogni anno, ma il dato è in continuo aumento per la maggiore aggressività del patogeno e l’uso sempre più diffuso delle lenti a contatto.

Purtroppo, dal 12 al 50% dei casi di cheratiti non risponde alle terapie mediche. Ciò comporta la necessità di un trapianto di cornea, che fallisce in oltre metà dei casi. Soprattutto a causa della tardività dell’intervento. Una speranza arriva dal trapianto di cornea lamellare anteriore (o DALK), il quale non prevede l’impianto della cornea a tutto spessore, ma solo lo strato intermedio. I risultati di questa tecnica, ottenuti nel nostro Paese, garantiscono un successo nel 90% dei pazienti, se l’intervento viene eseguito precocemente nei casi con un’infezione di grado più severo.

Prevenire è meglio

«In Italia – sottolinea il Dott. Vincenzo Sarnicola, Presidente della Sicsso – si stima che si verifichi oltre un caso al giorno di queste cheratiti. Purtroppo le terapie mediche non riescono sempre a eradicare l’infezione, che non risponde agli antiamebici, comunque difficili anche da reperire nelle farmacie italiane. Il microrganismo ha così il tempo di penetrare nella cornea e danneggiarla, al punto di richiedere un trapianto nel 12-50% dei casi. Il trapianto di cornea classico, però, fallisce in oltre la metà dei casi e nel 40% dei pazienti si sviluppa un glaucoma. I rigetti sono frequenti e, in alcuni casi, si arriva perfino a dover enucleare l’occhio. Risultati migliori sono possibili con un trapianto di cornea lamellare anteriore, in cui non viene sostituita tutta la cornea, ma solo lo strato intermedio. La miglior terapia, però, è la prevenzione».

In questo scenario, tra i suggerimenti degli esperti vi è preferire lenti monouso a quelle settimanali, bisettimanali e mensili, che riducono il rischio di infezione da Acanthamoeba. Unitamente a ciò, anche pulire i contenitori prima di riporle e sostituirli con regolarità rappresentano due pratiche valide, oltre che, comunque, buona norma anche nella vita di tutti i giorni.

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