sabato, Febbraio 15, 2025
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Dott Bruzzo: “Con l’aiuto delle nuove tecnologie combattiamo le infezioni post intervento”

Intervista al Dott. Mattia Bruzzo, Neurochirurgo spinale sulla prevenzione delle infezioni

 

 

In neurochirurgia, soprattutto in neurochirurgia vertebrale, le infezioni rappresentano un problema che negli ultimi anni ha attirato molto di più l’attenzione rispetto al passato e si sta lavorando per diminuire il più possibile questa evenienza.

Come è possibile prevenire le infezioni?

Il Dott. Mattia Bruzzo, Neurochirurgo spinale, disegna il quadro generale spiegando che “si cerca di combattere innanzitutto la resistenza agli antibiotici, che è uno dei massimi problemi che abbiamo nell’ambito delle infezioni nosocomiali, anche al fine di migliorare la performance chirurgica che potrebbe essere rovinata da un evento infettivo”.

Cosa fa il chirurgo nell’ottica della prevenzione?

Il Dott. Bruzzo prosegue: “Innanzitutto la profilassi antibiotica non deve essere standardizzata per tutti gli interventi allo stesso modo, ma deve essere personalizzata sul paziente. Questo viene valutato prima dell’operazione e a seconda della presenza di altre patologie verrà indirizzato verso una specifica terapia preventiva preoperatoria. Di solito è previsto un’assunzione unica per gli interventi brevi e un richiamo ogni due ore per gli interventi lunghi, soprattutto nei casi in cui si va ad inserire un mezzo di sintesi all’interno del paziente. In questi casi esistono nuove tecnologie che ci aiutano a prevenire queste infezioni. Innanzitutto la struttura stessa di alcuni materiali è antibatterica, ci sono poi rivestimenti fatti con materiali che danno un rilascio antibiotico, assicurando una copertura sul mezzo di sintesi. Questa è importante perché quando c’è un’infezione i batteri formano una capsula intorno alle strutture metalliche che sono impiantate e questo impedisce poi l’attecchimento dell’antibiotico dato per via endovenosa. Utilizzando queste metodologie si ha una drastica diminuzione del numero di infezioni, che comunque – purtroppo – non sono evitabili completamente ma si sta cercando di avvicinarsi sempre di più allo zero”.

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