Per la prima volta in Italia, presso il Centro Trapianti d’Organo dell’Ospedale Policlinico San Martino, sotto la guida del Dott. Enzo Andorno, è stato eseguito un trapianto di un organo senza interrompere la circolazione sanguigna al suo interno. Si è trattato di un trapianto di fegato vitale in cui l’organo, per massimizzarne la funzionalità, è rimasto costantemente perfuso con sangue durante il suo passaggio dal donatore al ricevente. A beneficiarne è stata una giovane donna, la quale, a soli 72 ore dal completamento dell’intervento, ha potuto lasciare l’unità di Terapia Intensiva grazie alla pronta ripresa della funzione del nuovo fegato. Dopo soli 20 giorni dall’intervento, è stata dimessa dall’ospedale.
L’operazione
Durante l’operazione di trapianto, il fegato è rimasto costantemente perfuso con sangue alla stessa temperatura, dall’estrazione fino al suo reimpianto, una procedura mai tentata prima. Ciò ha comportato importanti vantaggi sia durante che dopo l’intervento chirurgico. Questa innovativa tecnica, resa possibile anche grazie all’utilizzo di una macchina per la perfusione degli organi disponibile presso il Policlinico, ha dimostrato di essere efficace non solo nel ridurre le possibilità di danneggiamento dell’organo durante il prelievo o il trapianto, ma anche nell’assicurare una migliore conservazione di tutte le sue caratteristiche, consentendo una ripresa immediata della sua funzione nel ricevente.
Il commento dell’assessore alla Sanità di Regione Liguria Gratarola
“La ricerca scientifica e tecnologica nell’ambito trapiantologico – dichiara l’Assessore alla Sanità di Regione Liguria Angelo Gratarola – in questi anni ha cercato strategie utili a garantire il trapianto di organi che fino a qualche anno fa non sarebbero stati impiegabili perché considerati marginali, non idonei, a rischio. La riduzione sensibile dell’ischemia tra il prelievo e il trapianto, o addirittura la sua abolizione attraverso tecniche di perfusione, garantisce maggiormente il successo dell’intervento. Accanto all’attività di sensibilizzazione sulla necessità della donazione d’organo come atto di grande generosità e solidarietà portata avanti dal coordinamento regionale diretto dal prof. Alessandro Bonsignore, vi è anche l’impegno del centro trapianti del Policlinico San Martino diretto dal prof. Enzo Andorno mirato, attraverso tecniche di ricondizionamento degli organi, a garantire la loro maggiore disponibilità”.
I commenti dal San Martino
“Dalla riapertura del Centro Trapianti – sottolinea il direttore generale dell’Ospedale Policlinico San Martino Marco Damonte Prioli – il San Martino è riuscito a portare a termine una serie di interventi con pochi eguali in Italia. Siamo davvero orgogliosi di poter contare su un’equipe rivolta verso un continuo miglioramento delle procedure esistenti, come quella diretta dal dottor Andorno”.
Aggiunge il Dott. Enzo Andorno, direttore dell’Unità Operativa Chirurgia Epatobiliare e dei Trapianti d’Organo dell’Ospedale Policlinico San Martino: “In questo caso il donatore era obeso e il suo fegato era steatosico, tipologia di fegato molto fragile e particolarmente sensibile all’interruzione del circolo sanguigno. Perciò se avessimo seguito il metodo convenzionale di conservazione a freddo interrompendo il circolo sanguigno, il fegato non avrebbe ripreso la funzione sulla ricevente; così abbiamo adottato questa nuova tecnica, per la prima volta. Nonostante la complessità dell’intervento e le condizioni di partenza decisamente critiche, la paziente a 72 ore dall’intervento ha potuto lasciare la terapia intensiva tornando nel reparto di degenza ordinaria, da dove è stata poi dimessa tre settimane dopo l’intervento ritornando ai propri affetti famigliari”.


