mercoledì, Marzo 26, 2025
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Torino, doppio trapianto microbiota-fegato: prima volta al mondo

In un evento storico, senza precedenti, i medici dell’Ospedale Molinette di Torino, insieme ai colleghi della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, hanno salvato la vita di un uomo di 56 anni con un’innovativa strategia terapeutica: un trapianto sequenziale di microbiota fecale seguito da un trapianto di fegato.

La situazione del paziente: «Mi avevano dato un giorno di vita»

«Avevo un giorno e mezzo di vita davanti, quindi sono passato dalla certezza di morire a essere qua a parlare». A raccontarlo è l’uomo salvato con un trapianto sequenziale di microbiota fecale e poi di fegato. Alberto (nome di fantasia), 56 anni, operaio con un passato nella Marina, racconta di come l’infezione intestinale l’avesse aggredito e messo ko dopo un altro intervento, in un altro ospedale di Torino. «Ho sempre avuto problemi di policistica a reni e fegato e sono sempre stato sotto cura e sovrappeso, oltre i 100 chilogrammi – spiega – poi ho dovuto fare un intervento a un ginocchio e sembrava essere andato tutto bene, ma dopo tre settimane sono iniziati i problemi: ittero, infezioni intestinali. Sono rimasto a letto quattro mesi e sono finito in ospedale, ma non riuscivano a farmi migliorare, finché non mi hanno mandato in terapia intensiva alle Molinette. Tutti si occupavano di me, dai medici agli Oss, ma soprattutto mi hanno proposto il trapianto».

La strategia utilizzata

Di fronte a questa situazione critica, i medici hanno adottato una strategia terapeutica innovativa: iniziare con un trapianto di microbiota fecale, seguito da un trapianto di fegato. Il trapianto di microbiota fecale è stato eseguito attraverso capsule orali, considerando le limitazioni imposte dall’ingombro addominale del paziente. L’obiettivo era ridurre il carico batterico resistente agli antibiotici nell’intestino, preparando così il terreno per il successivo trapianto di fegato.

Per adottare questa strategia innovativa, è stata necessaria un’approvazione etica e la collaborazione di numerosi specialisti e centri trapianti, superando notevoli ostacoli logistici e clinici. Dopo aver somministrato le capsule di microbiota e ridotto il carico batterico, il paziente è stato inserito nella lista d’attesa per il trapianto di fegato. Fortunatamente, ha ricevuto un organo da un donatore deceduto grazie alla generosità di una famiglia italiana.

Il trapianto di fegato, caratterizzato da una complessità tecnica elevata, è stato completato con successo senza complicazioni maggiori post-operatorie, specialmente infezioni, grazie anche alla riduzione della carica batterica ottenuta attraverso il trapianto di microbiota. Appena venti giorni dopo l’intervento, il paziente è stato dimesso dall’ospedale, manifestando segni di recupero sufficienti della funzione renale per evitare la dialisi.

La storia di successo è stata riconosciuta a livello internazionale con la pubblicazione sulla rivista “Transplant Infectious Disease”, sottolineando l’importanza dell’innovazione e dell’avanguardia nella ricerca medica italiana.

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