Nell’ambito della chirurgia protesica di ginocchio il chirurgo ha a disposizione due tipi di protesi: la protesi totale e quella monocompartimentale. Insieme al Dott. Fabrizio Grilli, Chirurgo Ortopedico specializzato del trattamento delle patologie di anca e ginocchio, capiamo le caratteristiche delle due protesi e la loro indicazione.

 

«L’indicazione all’intervento di sostituzione protesica di ginocchio arriva dal chirurgo ortopedico quando lo specialista individua un consumo completo della cartilagine dell’articolazione. Questa condizione comporta per il paziente uno stato doloroso importante, limitazione funzionale nel movimento di flesso estensione e spesso anche versamenti articolari che generano gonfiore della zona interessata».

 

Totale o monocompartimentale, quale protesi può essere impiantata?

«Dipende dal tipo di danno che si va a trattare. Quando sono coinvolti tutti i compartimenti del ginocchio si opta per una sostituzione con protesi totale. Al contrario, nei casi in cui è coinvolto solamente un compartimento di ginocchio, che può essere interno o esterno, vi è indicazione all’utilizzo della protesi monocompartimentale».

 

Dal punto di vista del paziente vi sono differenze?

«Certamente. Di fronte all’impianto di una protesi totale il chirurgo si ritrova a sostituire l’intera articolazione, quindi l’intervento è piuttosto invasivo. Nel caso di protesi monocompartimentale, invece, si preserva la fisiologica struttura del ginocchio quindi si riscontra una minore invasività dell’intervento, che si traduce in meno dolore e in tempi di recupero più rapidi».

 

Cosa aspettarsi dalla fase post operatoria?

«Il post operatorio prevede in entrambi i casi il protocollo fast track, con il paziente che viene messo in piedi sin dall’immediato post operatorio con l’obiettivo di velocizzare il recupero grazie alla rapida mobilizzazione dell’articolazione. La ripresa delle normali attività quotidiane avviene generalmente dopo almeno 45 50 giorni nel caso di protesi totale, qualche tempo di meno nel caso della monocompartimentale. In ogni caso sarà lo specialista, dopo attenta valutazione clinica, a dare indicazioni più precise in base al singolo caso clinico».

 

La riabilitazione è fondamentale in entrambi i casi?

«Il percorso riabilitativo è importantissimo. I pazienti che subiscono un intervento di sostituzione protesica di ginocchio con protesi monocompartimentale tornano a casa solitamente dopo due o tre giorni dall’operazione e possono seguire un percorso riabilitativo domiciliare. Nel caso di protesi totale il paziente può decidere se seguire la riabilitazione a domicilio o se trasferirsi in un reparto di riabilitazione dove rimane ricoverato 10 15 giorni per eseguire la fisioterapia prescritta».

 

Quanto dura la vita di una protesi?

«Ad oggi nel 90% dei casi la protesi totale di ginocchio ha una durata che varia dai 15 ai 20 anni. La monocompartimentale, invece, dagli 8 ai 10 anni. Sono molti i fattori che incidono, dall’età allo stile di vita del paziente. Tuttavia, come per ogni dispositivo del genere, è fondamentale dopo una sostituzione protesica di ginocchio eseguire controlli periodici dallo specialista. Generalmente si esegue un primo controllo nel periodo post operatorio, poi dopo 6-12 mesi e successivamente anche ogni 4 o 5 anni. Ma anche in questo caso non è possibile generalizzare, ogni caso va valutato singolarmente».

 

Fast Track e chirurgia protesica