Quando si tratta di interventi chirurgici di anca e ginocchio le preoccupazioni dei pazienti volano spesso alla fase post operatoria: quanto tempo servirà per rimettersi in piedi? E quando potrò tornare a fare lunghe passeggiate? Oggi le cose sono cambiate: le lunghe riabilitazioni, spiega il Dottor Fabrizio Grilli, ortopedico specializzato in chirurgia protesica di anca e ginocchio, sono sorpassate grazie ad un approccio innovativo al paziente, il cosiddetto Fast Track

 

Chirurgia di anca e ginocchio: in piedi (quasi) subito

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Chirurgo ortopedico con esperienza ventennale nel campo delle patologie degenerative e traumatiche dell’anca e del ginocchio, lo specialista spiega che grazie al percorso Fast Track è possibile un ripresa della funzionalità degli arti in tempi rapidi. La specifica gestione del paziente prima, durante e dopo l’intervento riduce fortemente l’impatto clinico-chirurgico e il dolore post-operatorio, e agevola la mobilizzazione immediata poche ore dopo l’intervento. L’espressione inglese Fast Track indica letteralmente una “ripresa rapida” ed è una tecnica multidisciplinare volta a permettere al paziente un recupero post operatorio meno doloroso e traumatico. 

 

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La collaborazione medico-paziente 

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La Fast Track riguarda tutte le fasi del percorso di cura: già prima dell’operazione il paziente viene subito in contatto con tutte le figure professionali che partecipano all’intervento come chirurghi, anestesisti, infermieri, fisiatri, fisioterapisti che gli spiegheranno come avverrà l’intervento, impostando un dialogo chiaro ed esaustivo, per agevolare un rapporto di fiducia e partecipazione. Durante l’intervento vengono adottate tutte le metodiche anestesiologiche, e soprattutto chirurgiche, con accessi dedicati atti al risparmio del tessuto muscolare (per esempio la cosiddetta “via anteriore”) con lo scopo di ridurre lo stress chirurgico. Infine, il post operatorio, molto diverso da quello tradizionale. “Il paziente, a seconda dell’età e delle condizioni di salute, viene messo in piedi dopo poche ore e dimesso in 3 o 4 giorni”, prosegue Grilli.

 

Il dialogo con il paziente

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La chirurgia odierna adotta un diverso approccio al paziente rispetto al passato, coinvolgendolo sin da subito nel processo di ripresa. Il paziente candidato al percorso Fast Track, oltre a essere sottoposto ai comuni esami di routine, incontra nelle fasi del pre-ricovero gli specialisti (ortopedico, anestesista, fisioterapista e infermieri) coinvolti nel percorso di guarigione, che provvedono a fornire al paziente tutte le necessarie informazioni e motivazioni atte a garantire un percorso chirurgico veloce e sicuro.

Questo approccio, adottato inizialmente per la chirurgia addominale e successivamente esteso a diversi ambiti di intervento, è possibile solo grazie al supporto di un team multispecialistico composto da anestesisti, ortopedici, fisiatri, infermieri, fisioterapisti e altre importanti figure, che collaborano per un obiettivo comune: il benessere e la salute del paziente. 

 

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