In tutto il mondo l’8 marzo le donne sono protagoniste. Non si tratta, però, di una vera e propria “festa”. In questi casi è bene parlare di una ricorrenza dal carattere storicamente molto marcato, di una Giornata internazionale a tutti gli effetti.

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Festa della donna: le origini

Nonostante i diversi scenari spesso associati a questa importante ricorrenza internazionale, le vere origini della festa della donna hanno radici profonde, agli inizi del secolo scorso.

Sebbene per molti anni l’origine dell’8 marzo risalga alla tragedia dell’industria tessile Cotton di New York, dove un gruppo di operaie perse la vita in un incendio, questa informazione non risulta del tutto esatta.

I fatti che hanno realmente portato all’istituzione della festa della donna sono in realtà più legati alla rivendicazione dei diritti delle donne, tra i quali il diritto di voto. Non a caso, proprio a inizio Novecento si susseguirono in maniera incalzante molti avvenimenti che, alla fine, hanno portato alla lotta per la rivendicazione dei diritti delle donne e all’istituzione della Giornata internazionale delle donne.

Dal 18 al 24 agosto 1907 si tenne a Stoccarda il VII Congresso della II Internazionale socialista, a seguito del quale partiti socialisti si impegnarono a lottare per riuscire ad introdurre il suffragio universale.

Il 26 e 27 agosto ebbe invece luogo la Conferenza internazionale delle donne socialiste, durante la quale nacque l’Ufficio di informazione delle donne socialiste. La mancanza di coesione con le femministe borghesi, però, rappresentò sempre un forte limite.

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Festa della donna: le prime rivendicazioni

Nel febbraio 1908 la socialista Corinne Brown dichiarò sulla rivista The Socialist Woman la propria contrarietà al fatto che il Congresso avesse voce il capitolo nelle rivendicazioni delle donne socialiste. Il tutto culminò il 3 maggio dello stesso anno, quando la Brown presiedette la conferenza del Partito socialista a Chicago. Fulcro dell’incontro furono lo sfruttamento dei datori di lavoro nei confronti delle operaie, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto. In virtù di ciò, tale giornata venne ribattezzata “Woman’s Day”.

Alla fine del 1908, il Partito socialista americano decise di dedicare l’ultima domenica del febbraio dell’anno successivo all’organizzazione di una manifestazione per il voto alle donne. La prima vera “Festa/giornata della donna” ebbe luogo il 23 febbraio 1909 proprio negli States.

L’effettiva istituzione di tale ricorrenza avvenne, però, un paio di anni dopo, durante la seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste di Copenaghen (26 e 27 agosto 1910). In quest’occasione, infatti, gli organizzatori presero ad esempio l’iniziativa americana e isitutirono concretamente una giornata internazionale dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.

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Festa della donna: le date “papabili”

In realtà, per alcuni anni negli Stati Uniti e in vari Paesi europei la giornata delle donne si è svolta in giorni diversi. Fino, almeno, all’8 marzo 1917, quando a San Pietroburgo le donne manifestarono per chiedere la fine della guerra. Durante la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste (Mosca, 1921) i partecipanti identificarono, dunque, l’8 marzo come Giornata internazionale dell’operaia.

In Italia la prima festa della donna ha avuto luogo il 12 marzo 1922. Già a settembre del 1944, però, ha visto la luce a Roma l’UDI (Unione Donne Italiane) che ha preso la decisione di celebrare il successivo 8 marzo la Giornata della donna nelle zone liberate dell’Italia.

Dal 1946 la mimosa è diventata simbolo di questa giornata, scelta in quanto fiore di stagione e poco costoso.

Negli anni le rivendicazioni femministe e gli incontri in cui urlare a gran voce la necessità di riconoscere sia i diritti delle donne che l’uguaglianza uomo-donna sono continuati senza sosta, fino ai giorni nostri.

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