La fisioterapia ha un ruolo cruciale pre e post intervento quando si tratta di chirurgia protesica. Aiuta a ripristinare la mobilità, ridurre il dolore e accelerare il ritorno a una vita attiva e funzionale. Con il supporto di Davide Raimondo, Fisioterapista, scopriamo gli step fondamentali del trattamento riabilitativo e come ogni paziente può trarne il massimo beneficio per una ripresa completa.
Qual è il ruolo della fisioterapia per un paziente che sta per affrontare una sostituzione protesica dell’anca?
La fisioterapia gioca un ruolo fondamentale in tutte le fasi di questo intervento, sia prima che dopo l’operazione. Prima dell’intervento, la fisioterapia aiuta il paziente a rafforzare i muscoli che circondano l’anca, migliorando la stabilità dell’articolazione e riducendo il dolore. Questo periodo pre-operatorio ha l’obiettivo di preparare il corpo del paziente per la chirurgia, migliorando la mobilità, la forza e la resistenza, il che può ridurre significativamente il tempo di recupero post-operatorio.

Quindi la fisioterapia non è solo un supporto per il recupero, ma anche per la preparazione all’intervento. Cosa accade subito dopo l’operazione?
Dopo l’intervento, l’aspetto più importante è il recupero della mobilità e della funzionalità dell’anca. Nelle prime settimane, il lavoro si concentra sul recupero della deambulazione e sulla riduzione del dolore, attraverso esercizi di mobilizzazione, stretching e rinforzo muscolare delicato. All’inizio, il paziente può camminare con il supporto delle stampelle o di un deambulatore, e la fisioterapia aiuta a migliorare il passo, ridurre la zoppia e incrementare l’autonomia.
Quanto tempo dura generalmente questo percorso riabilitativo?
La durata della riabilitazione varia in base al singolo paziente, ma generalmente possiamo dividere il recupero in diverse fasi. Nei primi due mesi si lavora principalmente su mobilità e controllo del dolore. Poi, tra i due e i sei mesi, si intensificano gli esercizi di rinforzo muscolare e si cominciano a fare attività più impegnative, come il cammino senza ausili e l’introduzione di esercizi per l’equilibrio e la stabilità. Il recupero completo può durare anche un anno, ma la maggior parte dei pazienti torna a svolgere le normali attività quotidiane in 3-6 mesi.
Quanto è importante l’approccio individualizzato nella riabilitazione?
L’approccio individualizzato è cruciale. Ogni paziente ha caratteristiche fisiche e condizioni mediche uniche, quindi la fisioterapia deve essere personalizzata. Ad esempio, un paziente anziano potrebbe richiedere un programma diverso rispetto a un paziente giovane e attivo. L’idea è quella di adattare il piano terapeutico in base alla condizione fisica, alle necessità quotidiane e agli obiettivi del paziente. Solo così si può garantire una riabilitazione efficace e sicura.