venerdì, Novembre 7, 2025
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Morbillo, nuova variante in Italia che sfugge ai test: già 5 casi in Lombardia

Nel gennaio del 2024 sono stati confermati cinque casi di morbillo nell’area della Città Metropolitana di Milano e altre zone della Lombardia. Questi casi sono stati identificati con varianti del virus, le quali rendono i test molecolari tradizionali utilizzati per la diagnosi meno affidabili a causa delle mutazioni presenti.

5 casi in Lombardia

I cinque casi lombardi sono stati tutti identificati come appartenenti al genotipo D8 e sono stati classificati come “sporadici” poiché non è stato individuato alcun chiaro legame epidemiologico tra di essi. In tre di questi casi, è stata riportata una storia recente di viaggio e le destinazioni includevano Uzbekistan, Thailandia e Italia meridionale.

I casi sono stati confermati tramite l’individuazione di immunoglobuline specifiche del virus mediante un test sull’RNA del morbillo (noto come ‘MeV-RNA’) sia nei campioni di urina che in quelli prelevati tramite tampone orofaringeo.

I due individui, provenienti dal sud Italia e dalla Thailandia, erano stati infettati da ceppi di morbillo che presentavano tre mutazioni precedentemente identificate da ricercatori svizzeri. Queste mutazioni si sono manifestate in una specifica regione della nucleoproteina, la quale è il bersaglio dei test rapidi comunemente impiegati. Questo spiega la leggera riduzione di sensibilità del test. Degli altri 614 ceppi analizzati in laboratorio a partire dal 2017, nessuno presentava queste particolari mutazioni.

Secondo gli studiosi, tutto ciò suggerisce che il virus del morbillo portatore delle mutazioni identificate in Svizzera sia già in circolazione in Italia. Questo risulta coerente con i risultati ottenuti dal team di ricerca svizzero, che è intervenuto prima di quello italiano, individuando un caso locale associato a un viaggio in Italia. Un aggiornamento tempestivo dei test consentirà quindi un rilevamento più rapido del virus mutato e della sua effettiva diffusione.

Aumento di casi in Europa

Il 16 febbraio, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha rilasciato una relazione che evidenzia una crescente preoccupazione riguardo al numero di casi di morbillo in Europa, soprattutto nelle aree con bassi tassi di copertura vaccinale. I bambini di età inferiore a 12 mesi, essendo troppo giovani per essere vaccinati, sono particolarmente a rischio, insieme ai bambini non vaccinati di età inferiore ai 5 anni, agli adulti e ai bambini immunodepressi. Questi gruppi presentano un rischio maggiore di contrarre la malattia in forma grave, con un aumento dei tassi di mortalità.

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