Ormai da anni il mese di aprile è dedicato alla prevenzione dell’ictus cerebrale. La sua istituzione si deve ad ALICe, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale.
Che cos’è l’ictus?
L’ictus cerebrale è causato dell‘improvvisa e anomala chiusura o rottura di un vaso cerebrale. Ne consegue un danno irreversibile alle cellule cerebrali, dovuto alla mancanza di ossigeno e dei nutrimenti portati dal sangue (ischemia) o alla compressione dovuta al sangue uscito dal vaso (emorragia cerebrale).
Il termine “ictus” deriva dal latino e letteralmente significa “colpo”. In medicina indica, per l’appunto, un danno cerebrale persistente dovuto a cause vascolari. La stessa OMS lo definisce come «l’improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit focale e/o globale (coma) delle funzioni cerebrali, di durata superiore alle 24 ore o ad esito infausto». Un fattore fondamentale quando si tratta di ictus è dato dalla tempestività: intervenire per tempo può dare risultati insperati.
Nel concreto, l’ictus è una lesione cerebro-vascolare causata dall’interruzione del flusso di sangue al cervello, dovuta a ostruzione o a rottura di un’arteria. Si verifica quando un’arteria nel cervello scoppia o si ostruisce, fermando o interrompendo il flusso di sangue: a causa di questa interruzione, i neuroni – privati dell’ossigeno e dei nutrimenti necessari anche solo per pochi minuti – cominciano a morire, causando danni irreparabili.
Come si verifica un ictus?
Non esiste un modo per predire l’arrivo di un ictus: accade esattamente come in caso di attacco di cuore, improvvisamente, spesso senza davvero alcun preavviso o dolore. Anche per questo, la sua caratteristica principale è la sua comparsa improvvisa. Può succedere che alcuni sintomi precedano l’ictus, come una cefalea intensa e improvvisa, ma in ogni caso non ne esistono di specifici.
Prevenire è meglio
Evitare il fumo, una dieta equilibrata e movimento costante aiutano a prevenire gli ictus.
Sempre secondo ALICe, infatti, l’ictus cerebrale in Italia rappresenta la terza causa di morte, ed è il primo motivo scatenante di disabilità e la seconda forma più comune di demenza. Si verifica maggiormente nella popolazione anziana che, anche per questo, fa bene a cercarsi di mantenersi il più attiva possibile anche nelle piccole azioni quotidiane, come le pulizie di casa.
Il dato italiano
Ogni anno Italia si verificano oltre 200mila casi di ictus, di cui l’80% nuovi casi e la restante parte recidive. I soggetti che hanno avuto un ictus e sono sopravvissuti, con esiti più o meno invalidanti ad oggi sono circa 930.000mila.
Circa il 20% delle persone colpite da ictus cerebrale per la prima volta muore entro un mese, un altro 10% entro il primo anno. Circa un terzo dei soggetti rimanenti sopravvive con un grado di disabilità spesso elevato, tanto da renderle non autonome, mentre un altro terzo presenta un grado di disabilità lieve o moderata che gli permette spesso di tornare al proprio domicilio in modo parzialmente autonomo. Solo una minima parte torna autonoma.
Sotto l’aspetto psicologico, personale e familiare, il prezzo da pagare è incalcolabile.
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