Il ciuccio: un alleato per il conforto del bambino
L’utilizzo del ciuccio è una pratica comune che può rappresentare un valido supporto nei primi mesi di vita dei bambini. Tuttavia, è fondamentale che i genitori conoscano le modalità corrette di utilizzo per evitare che questa abitudine comporti problemi di salute dentale nel lungo termine. Per fare chiarezza sul tema, la Dott.ssa Ida Flamuraj, igienista dentale, ha condiviso con noi alcune indicazioni preziose.
“Il ciuccio deve essere dato al bambino per conforto e soddisfazione” spiega la Dott.ssa Flamuraj, “ma se il bimbo lo rifiuta, non bisogna insistere”. “È importante rispettare le preferenze del piccolo senza forzarlo, ma al tempo stesso osservare che il ciuccio non venga sostituito con il succhiamento del dito” sottolinea l’esperta.
Quando smettere di usare il ciuccio?
Un aspetto cruciale è la durata dell’utilizzo. “Appena possibile, sarebbe meglio evitare l’uso per evitare una crescita dentoscheletrica scorretta”, avverte la Dott.ssa Flamuraj. Secondo l’igienista dentale, il prolungamento dell’uso del ciuccio oltre i 3-4 anni può trasformarsi in un’abitudine viziata, con possibili conseguenze sullo sviluppo del viso e della bocca.
“Il prolungamento dell’uso può portare a una modifica delle ossa del viso e quindi della crescita dei denti che, se non corretta può persistere in età adulta” conclude l’esperta.
Il consiglio è di utilizzare il ciuccio con attenzione e criterio, evitando un uso eccessivo e prolungato. Prestare attenzione alle fasi di crescita del bambino è essenziale per garantire uno sviluppo armonioso e prevenire problematiche future.