Come si può immaginare, il latte materno è l’alimento migliore per la nutrizione di tutti i neonati. Non sempre, però, i bambini possono fare affidamento sul latte della propria mamma. In caso parto prematuro, ad esempio, la puerpera non ha ancora avuto il tempo materiale di produrre il latte.
Il latte materno è indispensabile non solo come nutriente, ma anche come una prima, importantissima difesa immunitaria del neonato. Esso, infatti, riduce l’incidenza sia delle infezioni che di patologie intestinali, spesso anche molto gravi nei bimbi nati prematuri.
Il latte materno, promotore dello sviluppo dell’intero organismo del neonato (cervello in primis), permette altresì una riduzione della durata della degenza ospedaliera, oltre ad offrire una protezione a medio-lungo termine sul rischio cardiovascolare e metabolico.
Donare il latte materno: come e dove
Con l’avanzamento della tecnologia, della scienza medica e delle pratiche societarie ad esse legate, la donazione del latte materno è oggi possibile e rappresenta una possibilità eccezionale per i bambini nati prematuri.
Non esiste nessuna controindicazione alla donazione del latte, e la quota donata non viene tolta al proprio bambino, ma è latte in più, che andrebbe sprecato e che, invece, se raccolto, può davvero salvare delle vite.
Le donne che vogliono donare il proprio latte possono rivolgersi direttamente a una Banca del Latte Umano Donato (BLUD). Si tratta di svariate strutture – presenti su tutto il territorio nazionale – create per selezionare, raccogliere, trattare, conservare e distribuire il latte materno donato. Prima della donazione, le neo-mamme vengono sottoposte a un questionario anamnestico, a una veloce valutazione della storia clinica e all’esecuzione di alcuni esami sierologici (tra cui epatite B, epatite C e infezione da HIV).
È sempre possibile donare il latte?
Esistono, purtroppo, delle controindicazioni alla donazione di latte materno. Tra i criteri di esclusione, infatti, possiamo annoverare:
- Uno stile di vita non adeguato.
- Comportamenti a rischio (quali uso di stupefacenti ed alcolici o il fumo di sigarette).
- Particolari terapie mediche.
- Assunzione di determinati farmaci.
- Presenza in anamnesi di malattie infettive e patologie acute o croniche.
- Recenti trasfusioni.