Sono quasi 500 gli interventi sulle vie lacrimali condotti presso l’Ospedale di Lavagna dall’équipe del Dott. Andrea Barbieri, primario della struttura complessa di otorinolaringoiatria della Asl 4 Liguria. Un tipo di chirurgia sempre più di precisione e in continua evoluzione.
Come sta cambiando la Chirurgia delle vie lacrimali?
“Si tratta di una chirurgia in crescita numerica. Grazie al continuo aggiornamento delle tecniche operatorie, gli interventi sono sempre più precisi e sempre meno invasivi, con importanti benefici per i pazienti. Presso l’Ospedale di Lavagna, il reparto di otorinolaringoiatria ha a disposizione strumentazioni particolari che permettono pratiche chirurgiche microendoscopiche. È una chirurgia ormai quotidiana qui, non a caso ci confermiamo a livello regionale come il centro di riferimento per questo tipo di chirurgia. I pazienti giungono da ogni angolo della Liguria e anche da fuori regione, ad esempio da Lombardia, Piemonte e Toscana. Persino dall’estero, qualche volta”.

Parliamo dell’intervento chirurgico.
“La patologia può essere congenita o, più spesso, acquisita. L’intervento chirurgico volto alla disostruzione delle vie lacrimali ha l’obiettivo di ripristinare il normale flusso delle lacrime, creando una nuova via lacrimale. Ma gli interventi non sono tutti uguali. Esistono tecniche chirurgiche differenti che permettono di eseguire interventi sia per i blocchi delle vie lacrimali pre saccali, sia per quelle del dotto nasolacrimale. L’otorinolaringoiatra ha la possibilità di eseguire una chirurgia delle vie lacrimali a 360 gradi: è possibile correggere la lacrimazione sia per stenosi alte, sia per stenosi basse. Insomma, siamo di fronte ad una chirurgia molto complessa”.
L’approccio è, in ogni caso, mininvasivo?
“Sì. L’intervento avviene per via endoscopica, cioè non prevede tagli, né suture. A seconda dell’ostruzione diagnostica si possono seguire due approcci chirurgici differenti, entrambi mininvasivi: la dacriocistorinostomia (DCR) e la congiuntivo rinostomia con inserzione del Tubo di Jones. La differenza la fa la preparazione dell’équipe, di cui fanno parte la Dott.ssa Sara Penco, il Dott. Guido Tinelli, la Dott.ssa Valeria Roustan, il Dott. Marco Fragale. Lavora con noi anche la sumaista, Dott.ssa Valentina Savaia”.
E il post intervento?
“Il ricovero per gli interventi di chirurgia delle vie lacrimali dura un giorno. Generalmente sono ben tollerati dai pazienti, che ad un paio di giorni dall’operazione possono tornare ad una vita normale senza particolari limitazioni. Si tratta di interventi, in genere, risolutivi e definitivi”.