Dopo avere subito un intervento di sostituzione protesica, inizia la delicata fase del recupero, fatto anche di visite post operatorie. Il Dott. Nicola Ursino, Chirurgo ortopedico specializzato nel trattamento di anca e ginocchio e responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Articolare Sostitutiva e Chirurgia Ortopedica C.A.S.C.O. presso l’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, approfondisce l’importanza di questi controlli e il loro ruolo nella prevenzione delle complicanze.
Quanto sono importanti le visite postoperatorie dopo un intervento di chirurgia protesica?
Le visite postoperatorie rappresentano un elemento fondamentale nel percorso di recupero del paziente. Non solo ci permettono di monitorare la guarigione della ferita chirurgica, ma anche di valutare il corretto funzionamento della protesi e di prevenire eventuali complicanze. Senza questi controlli, si rischia di trascurare segnali importanti che potrebbero compromettere il successo dell’intervento a lungo termine.
Quali sono gli obiettivi principali di queste visite?
Gli obiettivi sono molteplici. In primo luogo, monitoriamo la guarigione della ferita chirurgica per individuare eventuali segni di infezione o altre complicanze precoci. In secondo luogo, valutiamo la funzionalità dell’articolazione, il recupero della mobilità e la forza muscolare. Inoltre, questi controlli ci consentono di identificare precocemente problemi come instabilità della protesi o usura anomala dei materiali. Infine, ottimizziamo il piano riabilitativo e forniamo indicazioni fondamentali per la gestione della protesi nel lungo periodo.

Quali sono le principali tappe del follow-up postoperatorio?
Il protocollo di follow-up è standardizzato ma adattabile alle esigenze specifiche di ogni paziente. La prima visita avviene a circa 1-2 settimane dall’intervento, con l’obiettivo di valutare la guarigione della ferita e rimuovere eventuali punti o graffe.
Successivamente, attorno ai 45 giorni, effettuiamo una visita di controllo con esami del sangue e radiografie per verificare il corretto posizionamento della protesi e il progresso della riabilitazione. Infine, sono previsti controlli a lungo termine: dopo 6 mesi, un anno e poi ogni 2-5 anni, per monitorare lo stato della protesi e dell’osso circostante.
Qual è il ruolo del paziente in questo percorso di controllo?
Il paziente ha un ruolo attivo e fondamentale. Seguire scrupolosamente le indicazioni mediche, partecipare regolarmente alle visite di follow-up e comunicare eventuali sintomi o disagi ci permette di intervenire tempestivamente in caso di necessità. Inoltre, un corretto stile di vita e una fisioterapia adeguata contribuiscono a mantenere la funzionalità della protesi nel tempo.
In che modo le visite postoperatorie contribuiscono al successo dell’intervento?
Questi controlli ci consentono di intercettare precocemente eventuali complicanze e di personalizzare il percorso riabilitativo, migliorando la qualità di vita del paziente. Grazie a un attento follow-up, possiamo garantire la massima durata e funzionalità della protesi, permettendo al paziente di condurre una vita attiva e senza dolore.
Un consiglio per i pazienti sottoposti a chirurgia protesica?
Affidarsi a un team medico esperto e non sottovalutare l’importanza dei controlli postoperatori. La chirurgia protesica può migliorare significativamente la qualità di vita, ma il successo a lungo termine dipende anche dall’attenzione e dalla collaborazione del paziente nel seguire il percorso di recupero.