Intervista al Prof. Nicola Ursino sul ruolo della Chirurgia robotica in ambito protesico
“La Chirurgia che utilizza un robot per eseguire l’intervento chirurgico sta entrando prepotentemente nell’ambito degli interventi di sostituzione protesica di ginocchio e di anca”, spiega il Prof. Nicola Ursino, Chirurgo ortopedico specializzato in Chirurgia protesica e diretto della CASCO di Milano, l’Unità Operativa di Chirurgia Articolare Sostitutiva e Chirurgia Ortopedica, che spiega come la chirurgia robot assistita stia cambiando il panorama della chirurgia protesica.
Quali sono i benefici della Chirurgia robot assistita?
Utilizzando bracci robotici avanzati e software di imaging 3D, i chirurghi possono pianificare ed eseguire interventi con una precisione millimetrica, riducendo al minimo l’invasività e migliorando i risultati post-operatori.
“Questo tipo di approccio – prosegue Ursino – permette di ottenere una maggiore personalizzazione dell’intervento, una migliore razionalizzazione e la possibilità di ottenere risultati migliori”.
I vantaggi, quindi, sono molteplici: i pazienti beneficiano di un recupero più rapido, meno dolore post operatorio e una ridotta permanenza in ospedale. Inoltre, l’uso della chirurgia robotica riduce il rischio di complicanze e migliora l’allineamento delle protesi, contribuendo a una maggiore longevità degli impianti.
Il robot chirurgico, il braccio destro del Chirurgo ortopedico.
La preparazione del Chirurgo resta fondamentale. Anzi, l’aggiornamento costante e la pratica sono imprescindibili per la riuscita di questo genere di procedura. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, infatti, “i robot che vengono utilizzati in questa nostra chirurgia non sostituiscono il chirurgo, ma sono di supporto all’esperienza stessa del chirurgo”.
Il chirurgo, insomma, traccia le fila dell’intervento, ad esempio è lui che definisce il posizionamento della protesi. “Queste scelte vengono man mano validate dalla macchina. Questo permette di avere un risultato di molto migliore rispetto a quello che si potrebbe ottenere attraverso la pratica tradizionale”.
La collocazione dell’impianto è semplicemente perfetta e questo garantisce una prestazione evidentemente superiore, nonché una mini invasività per quanto riguarda i tessuti molli intorno al ginocchio.