Patologie della mano in menopausa: ecco cosa sapere – Intervista al Prof. Mario Igor Rossello
La menopausa rappresenta un periodo complesso per la salute femminile, caratterizzato da cambiamenti ormonali che influenzano profondamente i tessuti del corpo, incluse le mani. Nella quinta puntata di Qui Talk, Emanuela Folliero ha incontrato il Prof. Mario Igor Rossello, Chirurgo della mano, per capire perché questa fase della vita può contribuire all’insorgenza di patologie specifiche e come è necessario intervenire, con particolare focus sulla sindrome del tunnel carpale.
Le cause principali: il ruolo degli ormoni e della ritenzione idrica
“Quando cambiano gli assetti ormonali – spiega il professore – si verifica un aumento della ritenzione idrica, anche temporaneo, che però ha un impatto significativo sulle caratteristiche anatomiche dei tessuti della mano”. Un esempio sono i tendini, composti da collagene, che tendono ad assorbire acqua, aumentando di volume. Questo può causare un conflitto tra il volume del contenuto e il volume del contenente.
La sindrome del tunnel carpale: il disturbo più frequente
Tra le patologie più comuni spicca la sindrome del tunnel carpale, che si manifesta quando i tendini ingrossati comprimono la struttura del nervo mediano, l’unico nervo che attraversa questo canale, insieme ai nove tendini citati. Questo provoca dolore, formicolio e una progressiva perdita di sensibilità. “Non tutte le donne in menopausa sviluppano questa sindrome – sottolinea il chirurgo – ma alcuni fattori costituzionali possono predisporre a questa condizione”.
Prevenzione e gestione: gli strumenti disponibili
Il chirurgo della mano pone l’accento sull’importanza della prevenzione. “La neurodinamica è una strategia fondamentale: semplici esercizi che aiutano il nervo a scorrere meglio all’interno del canale, riducendo sintomi come torpore e dolore”. Inoltre, l’utilizzo di tutori durante la notte può alleviare i sintomi, contrastando l’aggravamento causato dall’acidificazione dei tessuti durante il sonno.
Quando intervenire chirurgicamente
Nonostante le opzioni preventive, ci sono casi in cui l’intervento chirurgico diventa indispensabile. “Se il dolore e i deficit di sensibilità persistono nonostante le terapie conservative, bisogna intervenire chirurgicamente, aprendo il canale del carpo e liberando il nervo dalla compressione” afferma il Prof. Rossello. Grazie all’elettroneurografia, una procedura diagnostica avanzata, è possibile misurare il livello di sofferenza del nervo e decidere il momento migliore per intervenire.