La cartilagine è un rivestimento dei capi articolari dello spessore di circa 2-3 mm, la cui funzione è proteggere la componente ossea, assorbire i carichi funzionali, annullare la frizione durante lo scorrimento sulle superfici articolari.
Presentando le sue caratteristiche principali, il Dott. Pietro Rettagliata, Chirurgo ortopedico, sottolinea: «La cartilagine è un tessuto “passivo”, presenta uno scarso potenziale rigenerativo e può andare incontro a lesioni su base traumatica (o post traumatica), o a lesioni degenerative da usura. La progressione della degenerazione cartilaginea può culminare in un quadro di artrosi, quando viene ad essere interessato l’osso sottostante».
Cartilagine usurata: quali sintomi?
Non tutte le lesioni cartilaginee sono sintomatiche: le lesioni degenerative possono spesso passare inosservate, ma questo avviene molto meno frequentemente nel caso di lesioni nelle zone di carico del ginocchio.
«La sintomatologia può variare da dolori moderati intermittenti a dolori più insistenti, versamenti, blocchi articolari (seppur raramente) dovuti al distacco di frammenti cartilaginei. Tra i sintomi minori anche gli ‘scrosci articolari’, non sempre correlati a dolore. Il dolore cartilagineo si presenta in forma intensa prevalentemente al carico. Nell’ambito del danno cartilagineo da usura si possono accusare sintomi cronici e progressivi, che si intensificano nel tempo, con il paziente che molto spesso riesce a camminare ma ad un certo punto non è in grado di svolgere normali attività come correre o accovacciarsi; persino salire e scendere le scale può provocare dolore e difficoltà negli stadi più avanzati», spiega il Dott. Davide Gorini, Chirurgo ortopedico.
Diagnosi e terapia
Il Dott. Fabio Oliva, Chirurgo ortopedico, spiega che «dopo la visita specialistica si potrà valutare la necessità di eseguire specifici esami diagnostici come la risonanza magnetica ad alto campo, che permette di comprendere meglio il grado di usura cartilagineo. Per una valutazione approfondita spesso si consiglia di associare alla RM anche un esame radiografico sotto carico, che fornisce informazioni aggiuntive (ad esempio, circa l’allineamento del ginocchio), offrendo allo specialista una panoramica completa dello stato dell’articolazione». Ma, una volta definita la diagnosi, come si interviene?
«Primariamente, sia per le lesioni traumatiche del giovane, sia per quelle degenerative dell’adulto, in maniera conservativa (diminuzione transitoria del carico, terapie farmacologiche e infiltrative, fisioterapia strumentale e manuale). Di fronte a lesioni traumatiche più gravi può invece essere considerato un intervento per via artroscopica, opzione che presenta però dei limiti di successo. Per quanto riguarda le lesioni degenerative, invece, non si prevedono solitamente interventi chirurgici, a meno che non si riscontri un quadro artrosico conclamato sintomatico», aggiunge Rettagliata.
Dolore al ginocchio: quando è il momento di rivolgersi allo specialista?
Un problema di cartilagine può sfociare in artrosi?
Con “degenerazione articolare” si indica la diminuzione della capacità da parte del ginocchio di assorbire i carichi, con conseguente predisposizione verso una degenerazione artrosica.
Nel caso di lesioni degenerative nella maggior parte dei casi ci si limita a curare il sintomo doloroso principalmente attraverso terapie infiltrative, che agiscono anche prevenendo o rallentando ulteriori aggravamenti. Al fine del recupero di una buona qualità della vita è necessario non solo seguire una terapia conservativa associata a fisioterapia e recupero del tono muscolare, ma anche variare le pretese funzionali. Sarà compito dello specialista rendere il paziente consapevole e proporre uno stile di vita più adeguato alla sua personale condizione.