Il tumore della mammella, più comunemente detto tumore del seno, è una delle patologie oncologiche più comuni tra le donne a livello globale. La sensibilizzazione e l’informazione giocano un ruolo cruciale nella diagnosi precoce e nel miglioramento delle possibilità di guarigione. Tuttavia, intorno a questo tema si sono sviluppate molte credenze errate, che spesso portano a confusione.
Nel mese della prevenzione del tumore mammario, sfatiamo qualche falso mito insieme al Dott. Flavio Guasone, chirurgo senologo dal 2018 Responsabile della Struttura Semplice Chirurgia Senologica ASL 3. E ricordiamo che anche le donne in gravidanza non devono mai trascurare la prevenzione durante i mesi di dolce attesa.
Un nodulo al seno significa sempre tumore?
Falso. Non tutti i noduli al seno sono cancerosi. In effetti, circa l’80% dei noduli rilevati si rivelano benigni, come nel caso di cisti o fibroadenomi. Tuttavia, è importante non ignorare mai un nodulo. Qualsiasi cambiamento nella struttura del seno deve essere segnalato a un medico per una valutazione accurata, che potrebbe includere esami come l’ecografia, la mammografia o la biopsia.
Solo le donne con una storia familiare di tumore del seno sono a rischio?
Falso. Avere una storia familiare aumenta il rischio, ma ogni donna è potenzialmente a rischio e deve prestare attenzione alla prevenzione. Il rischio di sviluppare il tumore al seno dipende da vari fattori, tra cui l’età, lo stile di vita, fattori ambientali e molto altro.
Per la diagnosi precoce basta l’autopalpazione?
Falso. L’autopalpazione è certamente un’abitudine importante. Ma va detto che quando un nodulo è riconoscibile al tatto è già “grande”. Ecografia e mammografia con tomosintesi permettono di individuare dei noduli di pochi millimetri, quindi che presentano una maggiore opportunità di cura e guarigione.
Gli esami diagnostici andrebbero accompagnati da una visita senologica?
Vero. La visita senologica, condotta da uno specialista permette di valutare clinicamente la salute del seno e di interpretare correttamente i risultati degli esami strumentali. Tra gli esami diagnostici che solitamente vengono integrati con una visita senologica, fondamentali per la prevenzione, ci sono:
- Mammografia: è l’esame di screening principale per il tumore al seno. Utilizza raggi X per ottenere immagini della mammella e rilevare eventuali anomalie. La visita senologica è utile per correlare i risultati con la situazione clinica del paziente.
- Ecografia mammaria: viene spesso eseguita in combinazione con la mammografia, soprattutto in donne con seni densi o in età più giovane. Fornisce informazioni aggiuntive, utili per indagare noduli o altre lesioni visibili alla mammografia.
- Tomosintesi mammaria: una tecnica avanzata che crea immagini tridimensionali del seno, migliorando l’accuratezza diagnostica, soprattutto per seni densi. Anche qui, la visita senologica è importante per una corretta interpretazione.
Il tumore del seno colpisce anche gli uomini?
Vero. Sebbene il tumore al seno sia molto più comune nelle donne, può colpire anche gli uomini. Gli uomini rappresentano circa l’1% dei casi di tumore al seno. Poiché spesso non si pensa che gli uomini possano essere colpiti, la diagnosi tende ad essere più tardiva, il che rende più difficile la cura. È fondamentale che anche gli uomini prestino attenzione ai segnali del proprio corpo.
Il tumore al seno è una malattia complessa che può essere influenzata da numerosi fattori. È fondamentale fare affidamento su informazioni accurate e scientificamente fondate per comprendere i propri rischi e adottare misure preventive efficaci. Il controllo regolare, la consapevolezza dei sintomi e la prevenzione sono le chiavi per ridurre il rischio e affrontare con successo una diagnosi precoce.