sabato, Aprile 19, 2025
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L’odontoiatria mininvasiva 4.0 parla italiano

La fotografia scattata dalla Società Italiana di Parodondotologia e Implantologia (SIdP), parla fin troppo chiaro ed evidenzia una problematica tutta italiana: nel nostro Paese, ogni anno, quasi tre milioni di connazionali richiedono un intervento per l’installazione di una protesi fissa, come ad esempio gli impianti, oppure mobile come nel caso delle dentiere. Altri due milioni e mezzo, invece, sono gli interventi che andrebbero eseguiti ma che rimangono inevasi a causa di paure o di ristrettezze economiche dei pazienti. Eppure l’Italia è all’avanguardia in questo settore, grazie a innovative tecniche mini invasive.

La ricerca sta sviluppando tecniche innovative

Purtroppo, mancando un adeguato supporto dato dai tessuti, molte persone non possono usufruire dell’intervento medico mentre, in altre circostanze, l’impianto non viene inserito sia per l’elevato costo da sostenere e sia perché i pazienti hanno paura di percepire dolore. Altri ancora, infine, soprattutto se anziani, lamentano delle problematiche post intervento. Fortunatamente, per superare tutte queste criticità relative all’implantologia tradizionale, la ricerca odontoiatrica sta sviluppando delle tecnologie sempre più innovative”, spiega Andrea Lampis, direttore sanitario della Lampis Dental Clinic, struttura specializzata in implantologia mininvasiva che utilizza la tecnica ImplaSoft, registrata all’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti.
La tecnica funziona in tre passaggi” spiega il dottor Lampis, “prima di tutto si esegue una Tac del paziente e si prendono le impronte tramite uno scanner, che permette di ricreare il modello 3D della bocca del paziente. Poi i dati vengono caricati al computer e si esegue l’intervento in maniera virtuale posizionando gli impianti nel miglior punto in base alla disponibilità ossea. Infine si stampa, in pochi minuti, la guida chirurgica (processo a km zero), che replica il precedente progetto simulato. La guida tramite gli anelli che ha al suo interno viene utilizzata per inserire gli impianti facendo un unico forellino nell’osso del paziente”.

La nuova tecnica rapida e senza bisturi

L’intervento, così, diventa estremamente rapido e al contrario dell’implantologia tradizionale non richiede né tagli col bisturi nella gengiva né punti di sutura. “Il paziente avrà gli impianti inseriti rapidamente all’interno dell’osso con grande precisione” sottolinea Lampis, “senza sentire dolore, senza gonfiore. Inoltre, questa tecnica è molto più sicura, in quanto l’errore è molto minore rispetto alla mano libera e necessita di minore anestesia e antidolorifici. Il paziente può quindi riprendere le sue normali attività subito dopo l’intervento”. Una tecnica, questa, del tutto innovativa che permette alla quasi totalità dei pazienti di inserire gli impianti nell’arco di pochi minuti. “Grazie al computer è possibile trovare l’osso nei punti migliori ed evitare al paziente interventi più invasivi come gli innesti di osso. Questa tipologia di intervento è possibile anche se il paziente deve estrarre alcuni denti residui. ImplaSoft è adatta ai pazienti anziani, a chi ha paura del dentista, ai pazienti diabetici o con molte malattie, ai pazienti che hanno poco osso o a chi semplicemente non può o non vuole sopportare un lungo intervento” continua il dentista, “nel caso di una intera arcata o se son presenti tre impianti vicini il paziente può avere i denti fissi nell’arco di due ore grazie ad una protesi che viene stampata o fresata sulla base delle protesi precedenti o della simulazione, sempre all’interno del laboratorio del centro. La protesi viene inserita in bocca subito dopo aver messo gli impianti. Il paziente così non resta mai senza denti e può tornare a sorridere in un unico intervento di sole due ore”, conclude Lampis.

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