lunedì, Novembre 10, 2025
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Demenza giovanile, scoperti i 15 fattori che la causano

Le cause della demenza giovanile

Il declino cognitivo non riguarda solo le persone anziane, ma può manifestarsi anche in individui sotto i 65 anni e senza segnali apparenti.

Un recente e approfondito studio sul declino delle funzioni mentali e sulle malattie neurodegenerative ha identificato quindici diverse abitudini di vita e condizioni di salute associata alla demenza giovanile, nota come YOD (Young Onset Dementia), che può manifestarsi già a 30 anni. In contrasto con molte ricerche precedenti che hanno esaminato l’insorgenza legata a fattori ereditari, dove alcune mutazioni genetiche vengono trasmesse di generazione in generazione, questo nuovo studio pubblicato recentemente su Jama Neurology ha evidenziato l’esistenza di una vasta gamma di fattori ambientali o legati allo stile di vita che possono influire direttamente sull’inizio di tali disturbi. Questo mette in discussione l’idea precedentemente dominante che la genetica sia l’unica causa della YOD.

“A livello globale – evidenziano gli studiosi, guidati dal Dott. Stevie Hendriks, ricercatore presso l’Università di Maastricht (Olanda) e Janice Ranson, ricercatrice senior presso l’Università di Exeter (Regno Unito) – si registrano circa 370.000 nuovi casi di demenza ad esordio giovanile ogni anno. Spesso si presume che la causa sia genetica, ma per molte persone può non essere esattamente così. Ed è questo il motivo per cui abbiamo voluto indagare sui fattori associati all’incidenza di YOD”.

Lo studio

Lo studio ha coinvolto oltre 350.000 persone di età inferiore ai 65 anni e senza diagnosi di demenza al momento dell’inizio dello studio tutti di età inferiore ai 65 anni . Questi partecipanti sono stati seguiti per un periodo di 8 anni. Nel corso dello studio, si sono verificati circa 17 casi di demenza a esordio precoce ogni anno su 100.000 persone. La maggior parte dei casi riguardava individui tra i 40 e i 50 anni. Questi dati forniscono informazioni preziose sulla frequenza di insorgenza della demenza giovanile e costituiscono una base solida per approfondire la comprensione delle sue cause e dei fattori di rischio associati.

I risultati: 15 fattori principali

La ricerca ha identificato 15 fattori che aumentano il rischio di forme di demenza giovanile. Tra questi fattori, si sono evidenziati il basso stato socio-economico, i disturbi legati al consumo di alcol, l’isolamento sociale, i problemi dell’udito, gli ictus, il diabete, le malattie cardiache e la depressione. Inoltre, livelli più elevati di istruzione formale e una minore fragilità fisica, misurata attraverso una maggiore forza di presa, sono stati associati a un rischio inferiore di YOD. Questi risultati sfidano l’idea pregressa che la genetica sia l’unico determinante nella comprensione delle YOD, evidenziando l’importanza di fattori ambientali e legati allo stile di vita nel loro manifestarsi.

L’indagine ha rivelato che anche bassi livelli di vitamina D, ipotensione ortostatica (cioè un forte e rapido abbassamento della pressione sanguigna nell’alzarsi e cambiare posizione), un aumento della proteina C reattiva (prodotta dal fegato in risposta all’infiammazione) aumentano il rischio di forme di YOD. Inoltre, la presenza di due varianti del gene ApoE4 ε4, già associato al morbo di Alzheimer, è stata identificata come un altro fattore di rischio significativo. Questi risultati sottolineano l’importanza di considerare una gamma diversificata di influenze, inclusi fattori genetici e biomolecolari, nella comprensione e nella prevenzione delle YOD.

Gli studiosi sostengono che queste scoperte aiutino a colmare alcune lacune nella comprensione delle forme di demenza giovanili e possano aprire la strada allo sviluppo di trattamenti e misure preventive più efficaci. Il Dott. Sebastian Köhler, neuroepidemiologo e autore senior dello studio, ha dichiarato: “Sapevamo già, dalla ricerca sulle persone che sviluppano demenza in età avanzata, che esistono una serie di fattori di rischio modificabili. Oltre ai fattori fisici, anche la salute mentale gioca un ruolo importante, compresa la prevenzione dello stress cronico, della solitudine e della depressione. Il fatto che ciò sia evidente anche nella demenza ad esordio giovanile mi ha sorpreso e potrebbe offrire opportunità per ridurre il rischio anche in questo gruppo”. Questa prospettiva potrebbe contribuire a migliorare le strategie di prevenzione e gestione della demenza giovanile.

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