lunedì, Novembre 10, 2025
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Vaccini e profilassi per le vacanze estive: l’intervista al Prof. Matteo Bassetti

L’intervista al Prof. Bassetti riguardo vaccini e profilassi obbligatorie e facoltative per i viaggi in Paesi “a rischio”

Se state pianificando un viaggio all’estero, è importante considerare i potenziali rischi sanitari della vostra destinazione e prendere le precauzioni necessarie per proteggervi.  Asia, Africa e Sud America sono mete meravigliose, ma per entrarvi sono richiesti o consigliati vaccini e profilassi per ridurre il rischio di contrarre e diffondere malattie gravi. Epatite A e B, Tifo, Febbre gialla, Polio: sono solo alcune delle malattie per cui è obbligatorio o facoltativo il vaccino a seconda della meta. Alcuni vaccini inoltre richiedono più dosi nell’arco di settimane o mesi, quindi è importante pianificarli in anticipo per essere completamente protetti prima di partire. Adottando poche e semplici misure, potrete contribuire a garantirvi un viaggio sicuro e con minori rischi: non lasciate che malattie prevenibili rovinino i vostri piani di viaggio.

Abbiamo avuto il piacere di fare qualche domanda su questa tematica al Prof. Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie infettive dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, per ribadire l’importanza dei vaccini e per consigliare i viaggiatori sulle misure da adottare in caso di viaggi in Paesi “a rischio”.

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Prof. Matteo Bassetti

Siamo in piena estate, periodo di vacanze e viaggi all’estero: quali sono le regole base da seguire riguardo profilassi e vaccinazioni prima di partire per l’estero?

Innanzitutto è necessario valutare qual è il rischio infettivologico, il quale si può capire tranquillamente attraverso i siti delle grandi organizzazioni sanitarie come l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) o il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) che specificano quelli che sono i rischi di tipo infettivologico e quindi quali siano le vaccinazioni obbligatorie – addirittura in alcuni Paesi necessari per il rilascio del visto, come quella per la febbre gialla in alcuni Paesi Africani – e le profilassi nei confronti delle altre malattie infettive.

Quali sono le accortezze da seguire durante il viaggio per evitare di contrarre malattie virali, batteriche o protozoarie?

I canali tramite cui si contraggono maggiormente le malattie infettive in Paesi a rischio sono soprattutto l’acqua e le punture degli insetti. Una delle accortezze da seguire è quindi quella di evitare di bere l’acqua dal rubinetto, ma bere sempre l’acqua in bottiglia. Un altro errore comune è quello di bere bevande al bar con ghiaccio, che ovviamente viene fatto anch’esso con acqua non confezionata. Un’altra usanza è quella di mangiare street food: serve sempre accortezza perché spesso non si conosce lo stato di conservazione degli alimenti e come è stato preparato. Nelle zone interessate dal fenomeno della malaria è utile utilizzare dei repellenti cutanei o magari coprirsi con maglie a maniche lunghe o con delle garze nei punti scoperti del corpo.

Quali sono le indicazioni di massima per i bambini o le donne incinte che decidono di recarsi in Paesi a rischio?

I bambini, soprattutto quando molto piccoli, non possono essere sottoposti a certi tipi di profilassi, sia dal punto di vista vaccinale sia riguardo l’assunzione di farmaci, come per esempio quelli che prevengono la malaria. Le donne in gravidanza devono seguire le medesime regole che seguono tutti gli altri cittadini: se contraggono una malattia infettiva il problema è doppio, sia per la madre che per il feto. In generale consiglierei alle donne in dolce attesa di evitare viaggi in Paesi a rischio in cui per esempio sia necessario il vaccino per la febbre gialla o la profilassi per la malaria. Le madri che hanno appena partorito, invece, non hanno alcun tipo di problema su questo fronte.

Secondo i risultati di un sondaggio realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con SWG, tra il 2022 e il 2023 la percentuale di cittadini che ritengono i vaccini uno strumento sanitario sicuro ed efficace per contrastare le malattie infettive si è ridotta dal 92% al 76%. Come si spiega questo calo? 

Con tutto quello che è stato detto negli ultimi anni da alcuni personaggi sia sui giornali che in televisione mi sembra un numero già alto. Purtroppo c’è una parte della popolazione e una parte di giornalisti che hanno passato praticamente gli ultimi due anni a crocifiggere i vaccini dicendo che sono pericolosi e con un sacco di effetti collaterali. E questo è il risultato. Quindi non mi stupisco minimamente di questo calo. Purtroppo in Italia, anziché far vedere i benefici dei vaccini che sono quelli che ci hanno permesso di tornare alla vita di prima, è stata evidenziata quella piccola percentuale di casi in cui ci sono stati effetti collaterali.

Possiamo ribadire l’importanza dei vaccini a chi ancora è scettico sull’argomento?

Quello che è importante da dire è che i vaccini, come anche gli antibiotici e il resto dei farmaci, hanno degli effetti collaterali. Chiaramente, quando si vaccina tanta gente in un periodo breve di tempo, le persone con effetti collaterali su un milione di vaccinati saranno pochi, ma su 50 milioni il numero è inevitabilmente più alto. Dobbiamo però ribadire che nessun intervento di medicina moderna ha portato i risultati raggiunti dai vaccini. Quindi se noi oggi abbiamo un’aspettativa media di vita di 85 anni lo dobbiamo a molti fattori (stile di vita, alimentazione corretta, ecc), ma soprattutto al fatto che la mortalità per malattie infettive, in particolare nei bambini, è ad oggi tendente allo zero.

Per questo motivo perdere la copertura e la cultura vaccinale come qualcuno sta facendo nella realtà ci porta indietro anziché proiettarci in avanti. Le malattie infettive si possono prevenire e vanno prevenute. Non esiste nessun altro intervento di medicina negli ultimi 200 anni che ha dato i risultati che hanno portato i vaccini: si calcola infatti che ad oggi abbiano salvato la vita a ben 3 miliardi di persone.

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