Per la prima volta in Italia, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, è stato effettuato un autotrapianto di rene utilizzando il sistema robotico di ultima generazione da Vinci Single Port ad unico accesso per il prelievo dell’organo. Questo intervento rivoluzionario ha coinvolto un uomo di 56 anni affetto da una rara e pericolosa patologia: un aneurisma di 2 cm a carico dei rami dell’arteria renale.
Un’intervento complesso dovuto alla posizione dell’aneurisma
L’aneurisma renale presentava un elevato rischio di rottura spontanea, rendendo necessario un intervento tempestivo. Tuttavia, la complessa posizione dell’aneurisma rendeva impossibile un intervento tradizionale con il rene nella sua posizione naturale. Le speranze di salvare il rene erano affidate alla possibilità di effettuare un delicato intervento di prelievo del rene per ripararlo al di fuori del campo operatorio e poi procedere con un autotrapianto.
Dettagli dell’intervento
Per questo intervento è stato utilizzato il nuovissimo e rivoluzionario sistema robotico da Vinci Single Port, disponibile da poco in Europa e da tre settimane in dotazione presso l’Urologia universitaria dell’ospedale Molinette. Questo approccio chirurgico innovativo, attraverso un’unica piccola incisione di 2,5 cm, ha permesso di effettuare il prelievo del rene sinistro da riparare.
“L’estrema raffinatezza di questa importante evoluzione della tecnologia operatoria robotica unitamente alla capacità di lavorare in uno spazio relativamente ristretto, tanto quanto una pallina da tennis, ha permesso di effettuare il prelievo di rene passando al di fuori dell’addome, utilizzando quindi una via extraperitoneale”, afferma il professor Paolo Gontero, che ha eseguito la parte robotica dell’intervento. “Una via di accesso che consente una ulteriore riduzione del trauma chirurgico rendendo possibile una più rapida ripresa postoperatoria, caratteristica che contraddistingue e spiega la recente diffusione di questa nuova tecnologia negli USA”.
Procedura di riparazione e autotrapianto
Il rene è stato estratto mantenendo una via di accesso al di fuori del peritoneo e posizionato in un campo operatorio apposito dove è stato raffreddato e perfuso con liquidi speciali per prevenire i danni da ischemia. Successivamente, è stato sottoposto ad una delicata riparazione della malformazione da parte del dottor Aldo Verri. Sempre utilizzando la stessa incisione, è stato poi effettuato l’autotrapianto. La parte anestesiologica è stata seguita dall’équipe del dottor Roberto Balagna.
L’intervento, durato 7 ore, è stato coronato da successo, comportando una pronta ripresa della funzione dell’organo e una dimissione del paziente in buone condizioni. Questo traguardo rappresenta un significativo passo avanti nella chirurgia renale, evidenziando l’importanza delle nuove tecnologie robotiche nel miglioramento dei risultati clinici e nella riduzione dei tempi di recupero.