“Aprile dolce dormire”, recita il celebre proverbio. E, non a caso, la primavera è proprio la stagione tipicamente associata al riposo e al ristoro, seguiti – simbolicamente e non – dalla rinascita che porta, poi, pian piano verso l’estate. Per queste ragioni, il primo venerdì della seconda settimana di marzo di ogni anno tutto il mondo celebra la Giornata Mondiale del Sonno (World Sleep Day): un modo per promuovere la cultura e la consapevolezza sull’importanza del sonno.

Quest’anno la data prescelta – vale a dire il venerdì che cade nell’ultimo venerdì prima dell’equinozio di primavera (20 marzo, salvo rare eccezioni in cui ha avuto luogo il 21 marzo) – è il 18 marzo.

L’importanza del sonno ristoratore

Purtroppo, i disagi legati al cattivo riposo notturno non conoscono stagione. Negli ultimi anni l’importanza del dormire bene e la prevenzione dei disturbi del sonno sono sempre più all’ordine del giorno: dal sonno disturbato alla vera e propria insonnia, dall’eccessiva sonnolenza al concreto problema dell’ipersonnia, dal sonnambulismo alle paralisi notturne.

Insonnia e Covid19: l’importanza del buon sonno

Le cause di un sonno disturbato possono essere molteplici, così come il cattivo ristoro può, a sua volta, essere sia causa che conseguenza e/o sintomo di problemi differenti. Complice anche la pandemia, poi, i disturbi del sonno hanno finito per diffondersi a macchia d’olio tra la popolazione mondiale. Molti disturbi del sonno, però, sono prevedibili o curabili: basta prestare attenzione e non sottovalutare i sintomi.

Un cattivo riposo influisce su tutta la nostra vita, veglia compresa. Per questa ragione, la Giornata – promossa contemporaneamente in ogni parte del mondo dalla World Sleep Society e, in Italia, dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS) – vuole essere un modo concreto per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del dormire bene e sulla prevenzione dei disturbi del sonno.