Camminare: lo facciamo tutti, ogni giorno, senza pensarci. Un gesto naturale, istintivo, automatico. Ma se chiedessimo a un fisiatra quanti dei suoi pazienti camminano davvero bene, la risposta sarebbe spiazzante: “quasi nessuno”.
Sì, perché camminare è un atto molto più complesso di quanto sembri. Coinvolge ossa, muscoli, articolazioni, postura, equilibrio e anche il sistema nervoso. Basta un piccolo errore – un appoggio sbagliato, una tensione muscolare cronica, una leggera asimmetria – per creare a lungo termine dolori e disturbi anche lontani dai piedi. Eppure quasi nessuno si chiede se lo sta facendo nel modo giusto.
Il cammino è uno specchio del nostro corpo
Il fisiatra, specialista in medicina fisica e riabilitazione, è l’esperto che osserva come ci muoviamo, individua alterazioni del passo e della postura e ci aiuta a correggerle per prevenire o trattare dolori muscoloscheletrici. Un ginocchio che “cede”, una caviglia rigida, una schiena che si irrigidisce mentre camminiamo: sono tutti segnali che qualcosa non va nell’equilibrio del nostro corpo.
“Spesso chi arriva da noi con un mal di schiena cronico o un dolore al piede – racconta il dott. X, fisiatra – non ha subito nessun trauma. Semplicemente, cammina da anni con un’alterazione che, nel tempo, ha causato un sovraccarico in una zona specifica.”
I nemici nascosti del cammino ‘sano’
- le scarpe sbagliate, troppo strette o troppo morbide, che alterano l’appoggio plantare.
- la sedentarietà, che riduce la mobilità articolare e la forza muscolare necessaria per un buon passo.
- i compensi posturali, che derivano da vecchie distorsioni o piccoli traumi mai trattati.
- lo smartphone, che ci fa camminare a testa bassa e con le spalle curve, modificando l’asse del corpo.
Anche la fretta quotidiana non aiuta: spesso camminiamo “male” perché siamo sempre in tensione, contratti, o semplicemente distratti.
Camminare bene si può (e si deve!)
La buona notizia? Si può imparare a camminare meglio. Con una valutazione funzionale, il fisiatra può osservare come si muove il corpo nel cammino e indicare strategie correttive: esercizi mirati, consigli posturali, a volte anche l’uso di plantari o percorsi di rieducazione personalizzati. Il tutto con un obiettivo preciso: ridurre il rischio di dolori articolari, migliorare la qualità della vita e ritrovare fluidità nel movimento.
E non è mai troppo tardi per iniziare: migliorare il proprio modo di camminare significa prendersi cura del proprio benessere globale, prevenire problemi e alleggerire (letteralmente!) ogni passo.
In breve: 5 segnali che stai camminando “male” senza saperlo
- hai dolori frequenti a piedi, ginocchia o schiena anche senza sforzi particolari
- consumi le suole delle scarpe in modo asimmetrico
- ti senti sempre “sbilanciato” o con una gamba più “forte” dell’altra
- tendi a guardare in basso o a curvare le spalle mentre cammini
- dopo una camminata, ti senti più rigido che rilassato
Camminare bene è un’arte. E il fisiatra può insegnartela.