Secondo uno studio condotto dal Duke Clinical Research Institute di Durham (Carolina del Nord) e presentato al congresso dell’American College of Cardiology, il consumo regolare di uova non sembra aumentare il livello di colesterolo. Lo studio ha coinvolto 140 pazienti affetti da malattie cardiovascolari o con un elevato rischio cardiovascolare.
Uova e colesterolo: lo studio
Lo studio, denominato Prosperity, ha avuto come obiettivo la valutazione degli effetti del consumo di 12 o più uova a settimana rispetto a una dieta senza uova (meno di due uova a settimana) sui livelli di colesterolo buono e cattivo, oltre che su altri indicatori cruciali della salute cardiovascolare.
Per condurre questo studio, i ricercatori hanno arruolato 140 pazienti ad alto rischio di malattie cardiovascolari. Lo studio Prosperity si è concentrato sulla valutazione degli impatti del consumo di 12 o più uova alla settimana rispetto a una dieta senza uova, con un consumo inferiore a due uova alla settimana. Questa analisi è stata condotta per un periodo di quattro mesi.
Nina Nouhravesh, ricercatrice presso il Duke Clinical Research Institute di Durham, Carolina del Nord, e autrice principale dello studio, ha spiegato: “Sappiamo che le malattie cardiovascolari sono, in una certa misura, mediate da fattori di rischio come l’ipertensione, il colesterolo alto, l’aumento dell’IMC e il diabete. I modelli e le abitudini alimentari possono avere una notevole influenza su questi fattori e ci sono state molte informazioni contrastanti sul fatto che le uova siano sicure o meno da mangiare, soprattutto per le persone che sono a rischio di malattie cardiache”.
Le uova non fanno aumentare il colesterolo
“Si tratta di un piccolo studio, ma ci rassicura sul fatto che il consumo di uova è consentito per quanto riguarda gli effetti sui lipidi nell’arco di quattro mesi, anche in una popolazione ad alto rischio”, ha aggiunto Nouhravesh. Le uova sono una fonte comune e relativamente economica di proteine e colesterolo alimentare. L’obiettivo della ricerca condotta da Nouhravesh e il suo team era quello di esaminare le uova fortificate, che presentano minori quantità di grassi saturi e sono arricchite con vitamine e minerali aggiuntivi, come iodio, vitamina D, selenio, vitamine B2, B5 e B12, e acidi grassi Omega-3.
Nel corso dello studio, i partecipanti sono stati assegnati casualmente a due gruppi: uno dove dovevano consumare 12 uova fortificate a settimana, preparate in qualsiasi modo preferito, e l’altro dove dovevano consumare meno di due uova di qualsiasi tipo a settimana, sia fortificate che non. Tutti i partecipanti avevano un’età di 50 anni o più, con un’età media di 66 anni; la metà erano donne e il 27% erano di colore. Tutti i partecipanti avevano avuto un precedente evento cardiovascolare o presentavano almeno due fattori di rischio cardiovascolare, come pressione alta, colesterolo elevato, aumento dell’Indice di Massa Corporea (BMI) o diabete.
I parametri primari di valutazione erano i livelli di colesterolo LDL e HDL dopo quattro mesi. I parametri secondari includevano biomarcatori lipidici, cardiometabolici e infiammatori, nonché livelli di vitamine e minerali.