Approfondiamo l’intervento di mastopessi insieme al Dott. Migliori, chirurgo plastico
La mastopessi, conosciuta anche come lifting al seno, è un intervento chirurgico finalizzato alla correzione della ptosi mammaria, ossia il cedimento del seno femminile. Nel corso del tempo, i cambiamenti fisiologici e le fluttuazioni di peso possono influire sulla sua forma e posizione. La mastopessi si propone di correggere queste imperfezioni.
Ne parliamo insieme al Dott. Franco Migliori, chirurgo plastico che opera a Genova e che ha ideato una tecnica personale su questa tipologia di intervento.
Dottore, cosa intendiamo per mastopessi e chi sono le candidate ideali per questo tipo di intervento?
La mastopessi, o mastoplastica sospensiva, è un’intervento di chirurgia plastica volto a sollevare il seno e riposizionarlo, agganciarlo e stabilizzarlo in una posizione corretta.
Il termine “mastopessi” comprende una lunga serie di tecniche che agiscono sulla mammella. Quest’ultima, come conseguenza di naturali processi di invecchiamento o in seguito ad allattamento, perde tono e scende in una posizionata più bassa del torace. Ci sono delle misure da prendere preliminarmente, poiché la posizione corretta della mammella sul torace dipende da diversi fattori come conformazione, diametri, distanze: tutti rilevamenti che si fanno in corso di visita pre-operatoria.
Le candidate ideali sono le donne di mezza età, di solito nella fascia compresa tra i 35 e i 50 anni, le quali possono presentare questo tipo di problematiche.
Come viene eseguito l’intervento? Ci può parlare della tecnica personale che Lei stesso ha ideato?
Nel 2011 ho pubblicato una mia tecnica personale sulla rivista scientifica internazionale “Aesthetic Plastic Surgery“. Al tempo si trattava della sintesi di una grande esperienza decennale, maturata su un significativo numero di pazienti. La mia è una delle tante tecniche esistenti, ma possiamo dire che sia abbastanza complessa dal punto di vista esecutivo, oltre ad essere rivolta ad una certa categoria di ptosi mammarie (termine per indicare i seni cadenti). Solitamente, con la mia tecnica si trattano i difetti medio-piccoli. Per i casi più “gravi”, con la mammella molto distante dalla posizione corretta, bisogna utilizzare altre tecniche di mastopessi. Per tornare al generale, gli interventi di mastopessi hanno una durata di esecuzione medio-lunga. Questa operazione difficilmente si esegue in tempi inferiori alle 2,5/3 ore. In casi più complessi però si può arrivare anche a 3,5/4 ore.
A seconda della situazione può essere abbinato l’utilizzo di una protesi mammaria. In caso di mammelle cadenti con un volume normale non è necessario l’inserimento di protesi. Se invece il seno, oltre ad essere sceso, si è ipotrofizzato (quindi ridotto di volume), condizione tipica delle donne post-gravidiche, allora si rende necessario anche l’impiego di esse.
Qual è il decorso post operatorio?
Le mastopessi sono interventi più invasivi rispetto ad una normale mastoplastica additiva.
Le pazienti, per il primo mese dopo l’intervento, dovranno indossare 24 ore su 24 un reggiseno tecnico contenitivo che serve a mantenere in posizione il seno per tutto il tempo necessario alla stabilizzazione e saldatura della prima fase di cicatrizzazione.
Un mese e mezzo infatti è il tempo in cui si è certi che tutti i tessuti toccati dalla chirurgia si siano correttamente saldati. I mesi successivi sono quelli del rimaneggiamento del tessuto cicatriziale, che porteranno poi al risultato finale. Dopo un mese e mezzo comunque la paziente è libera di riprendere le normali attività, compresa quella fisica.
Quanto dura il risultato?
Sapere quanto durerà un intervento che serve a contrastare i meccanismi di invecchiamento dei tessuti è complicato, poiché non si può sapere da qui a 10 anni quanto e in che modo la paziente invecchierà. Una risposta quindi non esiste. Questo riguarda tutti gli interventi che si oppongono al passare del tempo: se il difetto si è già generato una volta, si ripresenterà di nuovo. Quanto dopo non si può sapere. Secondo la mia esperienza, ci sono certi tipi di tecniche che hanno una durata maggiore, altre minore.
Con la tecnica che ho ideato, ho notato che il tempo medio di durata del risultato, ovvero di recidiva della ptosi (ponendo dei paletti ben precisi in termini di misurazione, distanze, ecc), è notevolmente migliorato.


