Il Dott. Corrado Campisi è il co-Direttore di Campisi Clinic, struttura genovese di eccellenza a livello nazionale ed internazionale. Specialista in Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, all’interno della struttura si dedica principalmente al trattamento della patologia linfatica e delle malattie ad essa correlate.
Durante un’intervista rilasciata alla redazione di Qui Salute Magazine, il Dott. Campisi ha spiegato brevemente che cos’è il linfedema e a cosa è dovuto, sottolineando a più riprese le difficoltà riscontrate nella diagnosi e la conseguente necessità che i pazienti si rivolgano il prima possibile a uno specialista della patologia.
Cos’è il linfedema?
Il linfedema è una patologia caratterizzata da un rigonfiamento delle estremità, sia superiori che inferiori. Il linfedema primario può derivare da problemi di tipo malformativo o essere legato a condizioni iatrogene, quali interventi chirurgici in cui si vadano ad asportare dei linfonodi per motivi oncologici (come nel caso del tumore mammario, del melanoma o di altre tipologie tumorali). Esiste, poi, anche il linfedema secondario, generalmente conseguenza di eventi traumatici.
«Il linfedema è una patologia molto comune – spiega il Dott. Corrado Campisi – benché spesso ancora oggi vi siano delle difficoltà per quel che riguarda il corretto inquadramento diagnostico». Spesso confusa con problematiche di tipo estetico, la ricerca di una causa medica spesso costringe i pazienti a rivolgersi a diversi specialisti prima di riuscire effettivamente a ottenere una diagnosi e il relativo percorso di terapia. «Si parla di percorso terapeutico perché il linfedema è una patologia infiammatoria cronica e fortemente debilitante, che tende col tempo a peggiorare e a sviluppare delle grosse disabilità» continua lo specialista.
Come avviene la diagnosi?
L’esame principale che può aiutare a capire se si sia davanti a un problema di tipo linfatico è la linfoscintigrafia: «Un esame molto semplice – spiega Campisi – che permette di valutare velocemente la presenza o meno di insufficienza linfatica, fornendo, così, indicazione ai medici e ai chirurghi circa come meglio procedere per un’eventuale valutazione terapeutica».
«Inizialmente il paziente va incontro a una visita specialistica, durante la quale il medico – oltre a discriminare la presenza o meno di un problema linfatico, che a sua volta può essere associato anche a problemi di carattere venoso, quale l’insufficienza venosa degli arti inferiori e superiori – permette al paziente di comprendere quale possa essere un corretto percorso terapeutico, in base al quale quest’ultimo potrà organizzarsi nel migliore dei modi» conclude lo specialista.