mercoledì, Marzo 19, 2025
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Trapianto combinato al San Martino: 54enne riceve fegato e rene in sole 24 ore

All’ospedale San Martino di Genova è stato eseguito un trapianto combinato eccezionale

Un uomo di 54 anni, affetto fin dalla nascita da malattia policistica con coinvolgimento di fegato e reni, ha ricevuto entrambi gli organi nell’arco di sole 24 ore, grazie ad un’operazione complessa e delicata.

L’intervento si è svolto in due fasi: prima il trapianto di fegato, poi quello di rene. L’equipe medica del reparto guidato dal Dottor Enzo Adorno, responsabile della chirurgia dei trapianti di fegato, ha portato a termine la procedura con successo, restituendo al paziente la possibilità di una vita normale.

Una situazione ormai critica

Fino al trapianto, l’uomo era costretto alla dialisi, mentre il suo fegato era ormai completamente compromesso dalla malattia. L’organo, trasformato in una massa di cisti, aveva raggiunto un peso di circa 7kg, rendendo l’intervento ancora più necessario.

Dopo 4 mesi di attesa, il 26 febbraio si è presentata l’opportunità di procedere grazie alla disponibilità di una donatrice ligure. La donna, che aveva espresso in vita il consenso alla donazione, ha permesso ai medici di realizzare il doppio trapianto e salvare il paziente.

Le fasi dell’operazione

L’intervento è iniziato con la rimozione del fegato malato e il successivo trapianto dell’organo donato. Si tratta di una procedura particolarmente complessa, soprattutto quando l’organo nativo è di grandi dimensioni. Una volta completata questa fase, il paziente è stato trasferito in rianimazione per essere stabilizzato, mentre il rene destinato al trapianto è stato conservato in una macchina da perfusione.

Dopo 24 ore, i chirurghi hanno proceduto con la seconda parte dell’intervento, eseguendo il trapianto di rene e completando così il delicato processo di recupero del paziente.

Una nuova vita dopo il trapianto

Dopo un intervento di questo tipo, il recupero permette al paziente di tornare progressivamente a una vita normale, riprendendo le loro attività quotidiane e lavorative. il trapianto non rappresenta solo una soluzione medica, ma anche una vera e propria rinascita sociale e professionale.

Attualmente altri due pazienti sono in lista d’attesa per un trapianto combinato di fegato e rene, sempre a causa della malattia policistica. Questi interventi mettono alla prova l’intero sistema sanitario, richiedendo la collaborazione di specialisti di gastroepatologia, nefrologia, rianimazione e chirurgia, oltre a un team infermieristico altamente qualificato.

Un intervento raro ma fondamentale

I trapianti combinati sono interventi rari e complessi. In tutta Italia, lo scorso anno, ne sono stati effettuati solo sette e questo è il primo dopo diversi anni a Genova. La loro riuscita è possibile grazie alla competenza dei medici, al lavoro di squadra e alla generosità dei donatori.

Per garantire il funzionamento del sistema trapiantologico è essenziale mantenere un alto tasso di donazioni. I pazienti in attesa vengono gestiti dal Centro Trapianti Regionale, che dà loro la priorità, ma la disponibilità di organi dipende strettamente dal numero di donatori.

L’uomo che ha ricevuto il trapianto ha avuto questa possibilità proprio grazie a una donatrice ligure, i cui organi sono stati assegnati in base alle priorità regionali. Questo dimostra quanto sia cruciale la sensibilizzazione alla donazione per poter salvare più vite.

L’importanza della donazione degli organi

Dichiarare la propria volontà di donare gli organi al momento del rinnovo della carta d’identità è una delle azioni più semplici ma fondamentali per aumentare la disponibilità di organi. Tuttavia, affinché il sistema sia efficace, è necessario anche investire nelle strutture ospedaliere, perché mantenere un donatore in condizioni ottimali richiede risorse professionali, strutturali ed economiche.

Attualmente, la Liguria ha un tasso di donazione di circa 23-24 donatori per milione di abitanti, mentre alcune regioni italiane superano i 40-45 donatori per milione. Per rispondere alle necessità dei pazienti, l’obiettivo è raggiungere almeno 30 donatori per milione di abitanti e migliorare l’efficienza dell’intero sistema trapiantologico.

Obiettivi futuri e nuove tecnologie

In Liguria, al momento, ci sono oltre 25 pazienti in lista d’attesa per un trapianto di fegato e rene, distribuiti tra diversi gruppi sanguigni. Per far fronte a questa crescente domanda, oltre alla donazione da cadavere, si stanno sviluppando nuove tecniche chirurgiche, tra cui il prelievo di rene da vivente con chirurgia robotica. Questo metodo innovativo riduce l’invasività dell’intervento e migliora la qualità dell’organo trapiantato, offrendo vantaggi sia al donatore che al ricevente.

L’intervento eseguito al San Martino di Genova rappresenta un grande passo avanti per la chirurgia dei trapianti in Liguria. Il successo di operazioni come questa dimostra quanto sia fondamentale un sistema sanitario efficiente, una collaborazione tra i professionisti e una comunità sensibile alla donazione degli organi. Ogni singola donazione può fare la differenza, regalando una nuova speranza di vita a chi ne ha più bisogno.

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