Il passaggio all’ora legale, che ogni primavera sposta in avanti le lancette di sessanta minuti, potrebbe avere un impatto significativo sulla qualità del sonno. A rivelarlo è un’analisi condotta dal Centro di Medicina del Sonno dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli (Isernia), in collaborazione con altri istituti di ricerca italiani, che ha messo in evidenza come questo cambiamento orario possa ridurre sia la durata sia la qualità del riposo notturno, soprattutto nelle persone con cronotipo serale.
Lo studio sugli effetti del cambio d’ora
I ricercatori hanno esaminato 27 studi internazionali per comprendere meglio gli effetti del cambio d’ora sulla salute del sonno. I risultati sono chiari: il passaggio all’ora legale in primavera comporta una diminuzione delle ore di sonno, un riposo più frammentato e una maggiore sonnolenza durante la giornata. Questi effetti si manifestano in modo più evidente nei cosiddetti “gufi”, ovvero coloro che tendono a coricarsi tardi e a svegliarsi più tardi. Per queste persone, l’anticipo forzato dell’orologio biologico risulta particolarmente difficile da compensare, con conseguenze sul rendimento e sull’umore.
Il ritorno all’ora solare ha un impatto minore
Il ritorno all’ora solare in autunno, invece, sembra avere un impatto meno marcato. In molti casi, anzi, può portare a un temporaneo aumento delle ore di sonno e a un miglioramento del benessere generale, grazie all’ora “guadagnata” in più di riposo. Tuttavia, i ricercatori ricordano che anche questo adattamento può richiedere alcuni giorni, specialmente per chi ha ritmi di vita irregolari o lavori che comportano turni notturni.
“Il quadro che emerge dalle ricerche disponibili, pur con differenze nei metodi e nei campioni analizzati – spiegano dal Neuromed – è abbastanza chiaro: i cambi stagionali, e in particolare quello primaverile, producono effetti misurabili sulla qualità del sonno e sul livello di vigilanza diurna”.
Alcune limitazioni nello studio
Gli autori dello studio precisano infine che le evidenze attuali, pur solide, presentano alcune limitazioni, come la dimensione ridotta dei campioni, la varietà delle metodologie e l’uso di strumenti di misurazione non sempre comparabili. Nonostante ciò, la revisione offre una base scientifica importante per orientare nuove ricerche e approfondire l’impatto che il passaggio all’ora legale può avere sulla salute, invitando a riflettere sull’effettiva utilità di questo cambiamento stagionale.


