lunedì, Novembre 10, 2025
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Neonata di Gaza operata al Meyer: rimosso tumore di due chili

“La piccola sta meglio, prosegue il recupero in terapia intensiva”

Arrivata in Italia da Gaza a soli dieci giorni di vita, una neonata prematura alla 33ª settimana è stata ricoverata all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze a fine settembre. La bambina era affetta da un raro tumore, un teratoma sacro-coccigeo.

Il delicato intervento chirurgico

Appena le sue condizioni lo hanno permesso, l’équipe medica del Meyer l’ha sottoposta a un delicato intervento chirurgico, durato circa due ore e mezza, durante il quale è stata rimossa una massa di circa due chili. “Per comprendere l’entità del tumore – spiegano i medici – basti pensare che la piccola pesava 4.3 chili prima dell’operazione e 1.5 subito dopo”.

Le parole di coloro che hanno condotto all’operazione

Si tratta di una forma rara, che si manifesta in circa un neonato su 40-50 mila, e in questo caso eccezionale per le dimensioni della massa – spiega il chirurgo Enrico Ciardini, che ha guidato l’intervento -. Era fondamentale agire con tempestività e alta specializzazione per garantire alla bambina la possibilità di una buona qualità di vita”.

Oggi, a 28 giorni di vita, la piccola è in miglioramento e continua il decorso post-operatorio nella terapia intensiva neonatale. “Sta crescendo e aumentando di peso, la ferita si sta rimarginando bene”, afferma Marco Moroni, responsabile della terapia intensiva del Meyer. “Quando è arrivata le sue condizioni erano critiche, anche per via di un’infezione concomitante, ma ora i progressi sono costanti. La strada sarà lunga, ma siamo fiduciosi”.

L’arrivo in Italia della neonata

La neonata è giunta in Italia insieme alla sua famiglia nella notte tra il 29 e il 30 settembre, grazie ad un programma di assistenza umanitaria promosso dal governo italiano, in collaborazione con la Cross e la Prefettura di Firenze. I familiari sono ospitati in una struttura della rete di accoglienza del Meyer, sostenuta dalla Fondazione Meyer, che ha messo a disposizione anche mediatori linguistici e operatori sociali per accompagnare la famiglia durante l’intero percorso di cura.

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