mercoledì, Marzo 19, 2025
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Uova, noci e spezie: i cibi “dimenticati”, ma raccomandati dagli esperti

Uova, latticini, noci, semi, spezie e anche vino rosso sono componenti fondamentali della dieta mediterranea, ma spesso trascurati. Questo è quanto emerge da una review pubblicata sul ‘Journal of Translational Medicine’, condotta da diverse università mediterranee: l’Università di Catania, l’Università di Parma, la Politecnica delle Marche, l’Irccs Neuromed di Pozzilli e l’Universidad Europea del Atlántico in Spagna. Gli alimenti “Cenerentola” sono al centro dell’attenzione nella seconda edizione del Festival dei Cinque Colori, che si concluderà domani, 19 maggio, al Maschio Angioino di Napoli con la partecipazione di medici, artisti, sportivi, associazioni e istituzioni.

“Il numero ‘cinque’ è il simbolo ricorrente del Festival perché rappresenta i cinque colori del benessere: rosso, verde, viola, bianco e arancione, legati agli alimenti essenziali per un’alimentazione equilibrata che coprono l’intera gamma della dieta mediterranea”, spiega Maria Teresa Carpino, presidente dell’associazione Pancrazio e ideatrice del Festival dei Cinque Colori. I risultati della review “mostrano la necessità di promuovere una conoscenza completa e corretta della dieta mediterranea”, sottolinea Giuseppe Morino, pediatra, dietologo dell’ospedale Bambino Gesù e direttore scientifico del Festival.

“Sono numerosi gli studi che hanno evidenziato l’efficacia protettiva della dieta mediterranea contro malattie come il diabete, l’obesità, le patologie cardiovascolari e persino il cancro. Tuttavia, molti alimenti sono stati poco considerati nello studio dell’aderenza a questa dieta. La maggior parte delle ricerche si è concentrata su frutta e verdura, olio d’oliva e cereali. Gli aspetti dietetici meno esplorati includono il consumo di cereali integrali, legumi, noci, semi, erbe e spezie, uova, latticini e vino rosso. Altri fattori che possono influire sull’aderenza alla dieta sono i metodi di cottura, produzione, lavorazione e conservazione degli alimenti”.

I cibi “dimenticati” raccomandati dagli scienziati

Più nel dettaglio: le uova sono ampiamente percepite come una delle principali fonti di colesterolo e un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. In realtà, le uova sono una fonte economica e nutriente di proteine, vitamine e minerali. Le evidenze scientifiche indicano che le proteine dell’uovo sono facilmente digeribili e forniscono molti aminoacidi essenziali.

Il latte e i suoi derivati, come burro, yogurt, cagliata e latticello, sono stati parte della dieta tipica delle regioni mediterranee per almeno 9.000 anni. Nonostante gli acidi grassi saturi presenti nei latticini abbiano limitato il loro consumo a causa del rischio di aumento del colesterolo, le evidenze scientifiche mostrano che gli acidi grassi saturi derivati dai latticini possono aumentare solo parzialmente i livelli di colesterolo LDL nel sangue.

Noci e semi, come mandorle, noci, pistacchi, semi di lino, semi di zucca e semi di girasole, fanno parte della dieta mediterranea da millenni. Molte evidenze scientifiche suggeriscono che il consumo di noci è associato a un minor rischio di malattie cardiometaboliche, anche se alcuni studi clinici indicano che la frutta secca può aumentare i livelli di LDL nel sangue. Per quanto riguarda i semi, gli studi sono meno numerosi e i risultati sono contrastanti.

L’uso di erbe e spezie è documentato da lungo tempo nelle regioni mediterranee. Le evidenze scientifiche indicano che queste possono ridurre il rischio di malattie non trasmissibili grazie alla loro ricchezza in sostanze fitochimiche con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antitumorali, ipolipemizzanti e ipotensive. Inoltre, possono migliorare la digestione ed esercitare effetti neuroprotettivi.

Infine, il vino rosso. Il consumo moderato di vino è parte integrante della dieta mediterranea tradizionale. Tuttavia, le attuali linee guida dietetiche consigliano di escludere l’alcol dalla dieta a causa dei suoi effetti cancerogeni e di altri effetti dannosi sulla salute. Molti studi osservazionali indicano che un consumo moderato di alcol può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità per tutte le cause.

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