giovedì, Febbraio 13, 2025
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Fumatori, attenzione alla BPCO! Di cosa si tratta?

BPCO, a forte rischio chi fuma

Articolo a cura del Dott. Matteo Perelli, Farmacista Naturopata

Se si è fumatori, oltre ad andare incontro a malattie cardiovascolari, come infarto o ictus, e predisporre il fisico all’insorgenza di tumori come quello al polmone, si può essere soggetti alla BPCO, acronimo di “Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva“.

Cos’è la BPCO?

Si tratta di un insieme di malattie respiratorie che colpiscono bronchi e polmoni e che portano a difficoltà respiratorie. È una malattia cronica, di lunga durata, che colpisce soprattutto i fumatori in quanto il fumo irrita l’albero bronchiale provocando un’infiammazione cronica della mucosa bronchiale. Lo stato infiammatorio, protratto nel tempo, porta ad un vero e proprio enfisema con distruzione degli alveoli polmonari, cioè le strutture in cui avviene effettivamente lo scambio gassoso tra aria e sangue.
Oltre al fumo di sigaretta le cause possono essere: l’inquinamento o l’esposizione a sostanze tossiche oppure il deficit di alfa-1-antitripsina, determinato da una malattia genetica caratterizzata dalla mancanza di questa proteina che protegge i polmoni.

Quali sono i sintomi principali?

  • Difficoltà a respirare (dispnea).
  • Tosse persistente.
  • Dolore alla deglutizione.
  • Respiro sibilante.
  • Fiato corto.
  • Debolezza.
  • Disturbi del sonno.
  • Oppressione al torace.

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È possibile prevenire la BPCO?

Innanzitutto smettere di fumare se si è fumatori perché il fumo irrita l’albero bronchiale; poi non inalare sostanze tossiche utilizzando mascherine nelle situazioni più a rischio. Anche l’inquinamento prolungato può portare a BPCO ma non è facile proteggersi.

Come si diagnostica?

Lo specialista pneumologo deve effettuare tutta una serie di esami per escludere altre patologie e per determinare con precisione lo stato di degenerazione della funzionalità respiratoria:

  • Esami del sangue.
  • Radiografia torace.
  • TAC.
  • Spirometria.
  • Emogasanalisi.
  • Test di provocazione bronchiale.

Terapie per la BCPO

Prima di tutto l’abolizione totale del fumo, smettere di fumare infatti permette di frenare la progressione dei danni ed evita la riacutizzazione. Il trattamento con i farmaci deve essere attentamente valutato dallo specialista ed il paziente deve attenersi alla terapia. Essa include:

  • Broncodilatatori per rilassare le vie respiratorie in modo da migliorare la respirazione.
  • Corticosteroidi per diminuire l’infiammazione e contrastare la broncocostrizione.
  • Antibiotici utili quando è presente un’infezione batterica.
  • Teofillina farmaco che favorisce la respirazione.
  • Ossigenoterapia per migliorare l’ossigenazione compresa la funzione cardiorespiratoria.
  • Riabilitazione polmonare che consiste in esercizi per migliorare la funzionalità respiratoria.

Secondo l’ISTAT in Italia la BPCO colpisce il 5.6% degli adulti (circa 3.5 milioni di persone) ed è causa de 55% delle morti per malattie respiratorie.
È importante pertanto smettere di fumare e che venga fatta dalle autorità competenti una politica di prevenzione per questa patologia, che a differenza di quello che si crede, è molto impattante.

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Dott. Matteo Perelli, Farmacista Naturopata

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