Il Dott. Antonio Gian Maria Merello, Chirurgo ortopedico specializzato in Chirurgia della mano, ha recentemente introdotto una speciale protesi – un’artroprotesi per la rizoartrosi – utilizzata sempre più di frequente, specialmente in Francia e ora anche in Italia.
Un’artroprotesi per la rizoartrosi?
Sì. Gli interventi per la Rizoartrosi sono molteplici.
L’ultimo passo è la creazione di una vera e propria artroprotesi composta da una cupola emisferica che viene inserita nel trapezio, un collo modulare e uno stelo metacarpale anatomico. Possiamo dire che questa operazione segue lo stesso meccanismo dell’impianto di una protesi di anca, dove il cotile usurato viene asportato e sostituito.
Il suo impianto consente un recupero funzionale veloce, molto più rapido rispetto ad altri tipi di interventi.
Qual è l’indicazione all’utilizzo di questa particolare protesi?
Per poterla posizionare ci devono essere componenti anatomiche adeguate, precedentemente valutate attraverso uno studio radiografico. È inoltre importante che l’articolazione sia sostenuta da una struttura ancora buona.
Si tratta di una protesi nata per essere utilizzata soprattutto in soggetti over 50-60 non dediti ad attività lavorative manuali ed estreme, anche se adesso vista la grande versatilità e robustezza della protesi stessa.
Queste indicazioni sono state allargate anche a soggetti più giovani e con esigenze funzionali più importanti.
Quanto dura la speciale protesi?
Personalmente ho impiantato nel 2018 delle protesi che sono tutt’oggi in buonissime condizioni.
In Italia parliamo di una durata di una decina di anni.
E il periodo di ripresa post operatoria?
Si tratta di un intervento di chirurgia mininvasiva che viene effettuato in regime di day-hospital e con anestesia locoregionale.
I tempi di recupero sono rapidi e, a differenza di altri interventi, l’impianto di questa protesi comporta la scomparsa del dolore in tempi brevissimi.