lunedì, Novembre 10, 2025
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Tumore al cervello, per la prima volta rimosso con tecnica mininvasiva a Cremona

All’Ospedale di Cremona è stata introdotta una tecnica chirurgica innovativa per la rimozione di tumori cerebrali profondi, chiamata “Brain Path” o chirurgia transulcale. Questa procedura, sviluppata negli Stati Uniti, è stata utilizzata per la prima volta nell’ospedale cremonese sotto la direzione del Dott. Antonio Fioravanti, direttore del dipartimento di Neuroscienze e Neurochirurgia dell’Asst di Cremona. Questo tipo di intervento, come spiega il dottore, “è indicato per lesioni profonde e difficili da raggiungere, in cui la chirurgia tradizionale comporterebbe una maggiore sofferenza per il cervello”.

Chirurgia transulcale, di cosa si tratta?

La chirurgia transulcale sfrutta la presenza dei solchi cerebrali, vie anatomiche che dividono i fasci di materia bianca, responsabili di funzioni importanti come il movimento o il linguaggio. «Per farlo – prosegue Fioravanti- utilizziamo uno strumento composto da un applicatore che viene inserito nel solco cerebrale spostando le porzioni limitrofe per arrivare direttamente sulla lesione. Attraverso una piccola camera di lavoro inserita nell’introduttore, il chirurgo può intervenire in modo preciso e mirato».

L’intervento è possibile grazie alla neuronavigazione, che consiste nella mappatura tridimensionale della lesione e delle aree eloquenti limitrofe. «La pianificazione viene effettuata prima dell’intervento, in modo da delineare la traiettoria migliore per raggiungere il tumore preservando al massimo l’organo», aggiunge il neurochirurgo.

I principali vantaggi della chirurgia transulcale includono la minore invasività rispetto alla chirurgia tradizionale “open surgery”, la riduzione dei tempi di intervento e dei rischi operatori e post-operatori, nonché un recupero più rapido per il paziente. Questo significa che i pazienti possono essere dimessi in tempi più brevi, con una ripresa più rapida e una migliore qualità di vita.

Ma la chirurgia transulcale non offre solo benefici al paziente interessato: il materiale prelevato durante l’intervento viene conservato in una biobanca per scopi di ricerca. Questo permette agli scienziati di studiare la patologia in dettaglio e sviluppare trattamenti oncologici mirati per il futuro.

La storia della paziente

Gisella è la prima paziente sottoposta a chirurgia transulcale all’Ospedale di Cremona. La sua storia di cura è iniziata dieci anni fa con un tumore alla mammella. «Da allora faccio controlli e chemioterapie – prosegue – nonostante questo, mi hanno diagnosticato delle metastasi al cervello. Questo intervento era l’unica soluzione possibile, ho accettato di buon grado».

Il team medico, guidato da Antonio Fioravanti e affiancato dal neurochirurgo Carmine Donofrio e dall’anestesista Elena Grappa, insieme alle infermiere Marina Cusumano, Claudia Dilda e Silvia Mazzoni, ha dimostrato competenza e dedizione nell’effettuare un intervento delicato e di successo.

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