Le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato stanno diventando sempre più popolari, soprattutto tra i giovanissimi. Introdotti sul mercato con l’intento di sostituire il fumo tradizionale come mezzo per la disassuefazione, troppo spesso si trasformano in un rito di iniziazione al fumo, anche di sigarette tradizionali. È ancora presto per esprimere giudizi definitivi sulla loro sicurezza per la salute, poiché sono presenti sul mercato da circa dieci anni, mentre le patologie oncologiche, respiratorie e cardiologiche legate al fumo si sviluppano nell’arco di 20-30 anni. Tuttavia, stanno emergendo numerosi studi che evidenziano i rischi. Un gruppo di esperti della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), composto da Paola Andreozzi, Gualberto Gussoni, Giorgio Sesti, Nicola Montano e Antonello Pietrangelo, ha condotto una revisione completa della letteratura scientifica, pubblicata su ‘Internal and Emergency Medicine’, sull’impatto delle e-cig e dei prodotti a tabacco riscaldato sulle patologie respiratorie, come asma e bronchite cronica ostruttiva (BPCO), che sono tra le prime malattie a emergere con l’uso di questi prodotti. Questo è quanto riportato in una nota.
“Come internisti- afferma il primo autore della review, la dottoressa Paola Andreozzi, componente del Consiglio Direttivo della SIMI- molto di frequente ci troviamo ad assistere pazienti con malattie correlate al fumo. Per questo è necessario fare chiarezza tra i medici e con il pubblico su cosa dobbiamo attenderci, in termini di pericoli per la salute, dal fumo del terzo millennio, che spesso tra l’altro, continua ad associarsi alle sigarette tradizionali, in un tandem pericolosissimo”.
“Purtroppo- sottolinea il professore Antonello Pietrangelo, past-president della SIMI- l’uso di e-cig e prodotti a tabacco riscaldato sta aumentando in maniera preoccupante tra i giovani e gli adolescenti, che rischiano di sviluppare una dipendenza dalla nicotina e di avvicinarsi in seguito al fumo tradizionale. Il loro uso nei giovanissimi deve insomma essere ristretto con tutti i mezzi’.
“Smettere di fumare non è impresa facile- ammette il professor Giorgio Sesti, presidente della SIMI- ma l’esame di tutta la letteratura scientifica disponibile dimostra che e-cig e prodotti a tabacco riscaldato sono alternative tutt’altro che prive di rischi. Il loro uso comporta un aumentato rischio di ammalarsi di asma e/o BPCO e di danneggiare la funzionalità dei polmoni, rispetto ai non fumatori. Solo nel caso di un forte fumatore di sigarette tradizionali che non riesca proprio a smettere di fumare, l’impiego di questi prodotti alternativi può trovare una giustificazione, nel tentativo di mitigare il rischio”.
E-cig e prodotti a tabacco riscaldato possono infiammare le vie aeree e aumentare la suscettibilità alle infezioni virali
Inoltre, sebbene in modo diverso rispetto alle sigarette tradizionali, le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato contengono sostanze chimiche che possono alterare il DNA, favorendo potenzialmente la comparsa di tumori nel corso degli anni. Gli utilizzatori di e-cig presentano una maggiore incidenza di asma e BPCO, con sintomi più gravi rispetto ai non fumatori; un dato preoccupante soprattutto tra i giovani. Sono particolarmente i liquidi aromatizzati, destinati principalmente al mercato giovanile, ad avere un’azione irritante sulle vie respiratorie. Questi prodotti, quindi, non sono affatto innocui, anche se sono meno pericolosi delle sigarette tradizionali. Inoltre, non ci sono prove conclusive in letteratura che le e-cig o i prodotti a tabacco riscaldato siano efficaci nel permettere ai fumatori di smettere di fumare.
Il 70% dei fumatori desidera smettere, ma l’impresa è difficile, richiedendo in media sei tentativi. Possono essere utili i cerotti alla nicotina o altre terapie sostitutive e il supporto comportamentale. Sebbene inizialmente accolti con favore come strumenti per smettere di fumare, l’entusiasmo per le e-cig e i prodotti a tabacco riscaldato si è raffreddato, e cresce la preoccupazione che possano paradossalmente aumentare il numero dei fumatori.
I numeri parlano chiaro: in Italia, secondo Euromonitor International, nel 2020 questi nuovi prodotti rappresentavano il 7% del mercato del fumo, con un aumento dei fumatori di e-cig (erano 900 mila nel 2019). Questi dati, in crescita, sollevano interrogativi su cosa comporteranno per il Sistema Sanitario Nazionale nei prossimi anni.
Le patologie legate
Asma e BPCO sono le malattie respiratorie più comuni al mondo, rappresentando una sfida per la salute pubblica e una significativa causa di morbilità e mortalità. Secondo lo studio BOLD, la prevalenza mondiale della BPCO è del 10,3%, in aumento. In Italia, l’ISTAT riporta una prevalenza del 5,6%, probabilmente sottostimata. Per l’asma, la prevalenza mondiale è del 10% tra bambini e adolescenti e scende al 6-7% tra gli adulti (in Italia è del 6,1% sopra i 15 anni, in aumento).
Nei fumatori e negli ex fumatori, asma e BPCO possono coesistere. Il fumo è un importante fattore di rischio per la BPCO e un trigger per l’asma. Ancora un italiano su quattro fuma (quasi uno su tre tra i 18-34 anni) e la riduzione del numero di fumatori procede lentamente. Tra i pazienti con BPCO, il 35-45% fuma (solo uno su cinque non ha mai fumato). Metà delle persone con asma è fumatrice attiva o ex fumatrice.
Il fumo di sigaretta è un aerosol complesso contenente 700 sostanze chimiche diverse, molte delle quali tossiche e cancerogene. È anche ricco di ROS (radicali liberi dell’ossigeno), dannosi per le strutture dell’organismo, comprese le vie aeree.
Rispetto al fumo di sigaretta, i liquidi delle e-cig contengono meno sostanze: glicerolo vegetale, propilene glicole, nicotina e acqua, con aggiunta di aromi artificiali o naturali. Le e-cig producono vapore anziché fumo.
L’inalazione dell’aerosol riscaldato può scatenare un’infiammazione delle vie aeree, seppur meno violenta rispetto al fumo di sigaretta. I vapori delle e-cig sono tossici per le cellule, specialmente con liquidi molto aromatizzati, influenzando la loro proliferazione e morfologia in modo simile alla nicotina delle sigarette. Possono anche stimolare la produzione di ROS, che danneggiano il DNA e riducono la vitalità cellulare. Le e-cig aumentano la suscettibilità alle infezioni respiratorie e possono aggravare i sintomi di asma e BPCO.
I prodotti a tabacco riscaldato contengono sostanze chimiche dannose come nicotina, particolato, benzene, acroleina e nitrosamine, in quantità inferiori rispetto al fumo di sigaretta tradizionale, ma comunque pericolose. Il loro uso prolungato è associato a danni all’endotelio, stress ossidativo e attivazione delle piastrine; aumentano l’infiammazione delle vie aeree e il rischio di infezioni. Questi prodotti, quindi, sono tutt’altro che innocui.