Si parla molto di vaccinazioni anti Covid19. E in merito, sono molte le domande che assillano le donne in dolce attesa, quelle in cerca di una gravidanza e quelle che stanno affrontando un percorso di Procreazione Medicalmente Assistita. La Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), di cui il Dottor Sandro Viglino è Vice Presidente, ha prodotto un documento che tenta di rispondere ad ogni dubbio. Sia nel caso in cui i test rivelatori del virus sulla paziente siano negativi, sia nel caso in cui sia già risultata positiva. Scopriamo di più sulle pagine di Qui Salute Magazine.
Covid19 e vaccino: informati prima di scegliere
La vaccinazione è una scelta personale e la donna deve in tutti i casi essere informata in maniera esaustiva dal sanitario di fiducia su vari punti come il livello di circolazione del virus nella comunità, i potenziali rischi del vaccino, i rischi connessi all’infezione da COVID19 in gravidanza, sia per la salute materna che fetale.
Inoltre va considerato che i vaccini attualmente approvati dalla FDA non sono stati testati sulle donne gravide, e pertanto non vi sono dati relativi alla loro sicurezza in gravidanza.
Vaccino anti Covid19 in gravidanza
Le donne gravide che non hanno una storia recente di infezione da COVID 19 e che hanno specifici fattori di rischio aggiuntivi, possono considerare favorevolmente di ricevere il vaccino COVID 19 , che è eseguibile in qualsiasi epoca di gravidanza (ma è meglio evitare nel primo trimestre). Secondo SIGO, non vi sono controindicazioni all’esecuzione delle altre vaccinazioni (antinfluenzale ed antipertosse) raccomandate in gravidanza. A scopo prudenziale, in assenza di evidenze, si raccomanda di mantenere un intervallo di almeno 14 giorni tra i vaccini. Nello specifico, in prossimità del picco epidemico influenzale, a prescindere dall’epoca di gravidanza, possono ricevere anche il vaccino anti-influenzale. E in prossimità della 28° settimana, epoca in cui è raccomandato il vaccino anti-pertosse, possono ricevere anche tale vaccino.
Le donne gravide che hanno riportato una storia recente di infezione da COVID19, possono comunque considerare di scegliere di essere vaccinate; dato che le evidenze indicano che una reinfezione è altamente improbabile nei 90 giorni successivi all’inizio dell’infezione, si suggerisce di differire la vaccinazione fino alla fine di questo periodo.
Allattamento e maternità
Le donne che allattano e non riportano una storia recente di infezione da COVID 19, possono considerare favorevolmente di ricevere il vaccino. Inoltre va sottolineato che il desiderio riproduttivo non deve interferire nella scelta della donna a sottoporsi a vaccinazione.
Alle donne che decidono di non vaccinarsi è fondamentale ricordare l’importanza delle altre misure preventive quali l’utilizzo dei DPI, il distanziamento fisico ed il lavaggio frequente delle mani.
Trackback/Pingback