All’improvviso ci si rende conto di non sentire più nulla o quasi: si tratta di ipoacusia improvvisa, una sordità cosiddetta neurosensoriale che – spiega il Dott. Andrea Barbieri, Otorinolaringoiatra e dall’agosto 2019 primario della struttura complessa di ORL della ASL4 Liguria – rappresenta un danno dell’orecchio interno.
Ipoacusia improvvisa, conosciamo la patologia
Colpisce nella maggior parte dei casi un solo orecchio e si manifesta improvvisamente: ha un’insorgenza molto rapida, a volte bastano poche ore. Capita spesso, infatti, che si vada a dormire tranquillamente risvegliandosi con un orecchio otturato. In questi casi la persona colpita tende a pensare ad un banale tappo di cerume, ma le cose possono essere ben più gravi. La sordità improvvisa costituisce una vera emergenza terapeutica e va trattata immediatamente al fine di evitare un danno irreversibile.
I sintomi
La sordità monolaterale può essere accompagnata da acufene, quindi fischi, ronzii o rumori all’orecchio, o da una sensazione di ovattamento auricolare. Lo specialista, per definire una diagnosi precisa e un piano terapeutico, esegue una visita clinica con otomicroscopia, indagine del condotto uditivo e della membrana timpanica eseguita al microscopio. Il Dott. Barbieri fa presente un paradosso: se il paziente presenta una membrana timpanica “normale”, va ipotizzato nella maggioranza dei casi di trovarsi di fronte ad una sordità grave.
Gli esami
L’otorinolaringoiatra esegue una serie di esami audiologici come l’esame audiometrico tonale (che misura la reazione a suoni di diversa tonalità e intensità), l’esame impedenzometrico (un accertamento in grado di valutare se il timpano e il sistema di amplificazione dell’orecchio rispondono correttamente ad uno stimolo pressorio esterno) o altre indagini volte a valutare le vie acustiche centrali come i potenziali evocati uditivi (definiti anche ABR). In alcuni casi si associa un esame radiologico come risonanza magnetica con mezzo di contrasto paramagnetico contenente gadolinio, per valutare il decorso del nervo acustico nell’angolo pontocerebellare ed escludere che l’insorgenza della patologia sia dovuta a malattie espansive dell’angolo pontocerebellare come i cosiddetti neurinomi, tumori benigni.
Le cause più frequenti
Escludendo i neurinomi, queste forme di sordità nella stragrande maggioranza dei casi
hanno origini batteriche o virali derivate da infezioni comuni come parotiti, Epstein-Barr (mononucleosi), citomegalovirus, rosolia o virus parainfluenzali. Tra le altre possibilità frequenti troviamo l’ipotesi vascolare: l’orecchio interno presenta una vascolarizzazione terminale dipendente da due arterie, quella cocleare e quella vestibolococleare; quando queste subiscono una riduzione del flusso determinata, ad esempio, da malattie da spasmi, embolie, trombosi dell’apparato uditivo si ha una ipo-ossigenazione delle cellule, che vanno quindi in necrosi danneggiandosi in modo irreversibile.
Tra le cause della sordità improvvisa anche alcune malattie autoimmuni o danni derivanti da sforzi fisici molto intensi che determinano una rottura improvvisa della membrana cocleare.
Come si interviene?
In caso di ipoacusia improvvisa è fondamentale la tempestività del trattamento che può essere medico o chirurgico o, meglio, combinato. La somministrazione immediata di farmaci per ridurre l’edema della coclea può essere spesso associato ad un trattamento transtimpanico eseguito in anestesia locale che prevede l’iniezione all’interno dell’orecchio, in corrispondenza della “finestra rotonda”, di alcuni cicli di cortisone. Altra possibilità è rappresentata dall’ossigenoterapia iperbarica, trattamento con camera iperbarica con la funzione di ossigenare meglio le cellule acustiche.
I risultati delle terapie sono variabili e dipendono da fattori diversi come l’età del paziente, le tempistiche di intervento, il tipo di sordità riscontrata.
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