mercoledì, Marzo 19, 2025
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Per la prima volta al mondo le cellule staminali “azzerano” diabete di tipo 1

Il caso della paziente di Tianjin e il trapianto di staminali per il diabete

Per la prima volta al mondo, un trapianto di cellule staminali riprogrammate ha completamente “azzerato” il diabete di tipo 1 in una giovane donna di 25 anni di Tianjin. La paziente ha iniziato a produrre autonomamente insulina meno di tre mesi dopo l’intervento, un risultato rivoluzionario che potrebbe aprire nuove strade nella cura del diabete. Lo studio, condotto dal Research Institute of Transplant Medicine, presso l’Organ Transplant Center del Tianjin First Central Hospital, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica ‘Cell’.

“Finalmente ora posso mangiare lo zucchero”, ha dichiarato la paziente in un’intervista rilasciata a ‘Nature’, segnando un importante traguardo per chi soffre di questa malattia cronica.

Trapianto autologo di cellule staminali e produzione di insulina

Lo studio clinico ha riportato i dati preliminari a un anno dal trapianto di cellule staminali autologhe, prelevate dall’addome della paziente. Queste cellule sono state riprogrammate chimicamente per trasformarsi in cellule Beta del pancreas, le cellule responsabili della produzione di insulina. Una volta mature, le cellule sono state impiantate nel fegato della paziente, dove hanno iniziato a rispondere ai segnali fisiologici, in particolare ai livelli di glicemia.

Il commento degli esperti internazionali

James Shapiro, un chirurgo specializzato in trapianti e ricercatore presso l’Università di Alberta a Edmonton, ha espresso il suo entusiasmo per i risultati raggiunti, affermando a ‘Nature’: “I risultati dell’intervento sono sorprendenti”. Shapiro ha inoltre sottolineato come i ricercatori siano riusciti a “invertire completamente il diabete” nella paziente, che in precedenza dipendeva da notevoli quantità di insulina.

Questo studio segue i risultati di un altro gruppo di ricerca a Shanghai, che nel mese di aprile ha riportato un altro successo significativo: il trapianto di isole pancreatiche produttrici di insulina nel fegato di un uomo di 59 anni affetto da diabete di tipo 2.

Il ruolo delle staminali nella cura del diabete

Lo studio pubblicato su ‘Cell’ sottolinea come nel diabete di tipo 1 il sistema immunitario attacchi le cellule delle isole pancreatiche, le strutture che producono l’insulina. Sebbene i trapianti di isole pancreatiche possano curare questa condizione, esiste una grave carenza di donatori per far fronte alla crescente domanda. Inoltre, i pazienti che ricevono un trapianto devono assumere farmaci immunosoppressori per evitare il rigetto del tessuto trapiantato.

Tuttavia, le cellule staminali offrono un’alternativa promettente. Grazie alla loro capacità di differenziarsi in qualsiasi tipo di tessuto, comprese le cellule pancreatiche, e di essere coltivate indefinitamente in laboratorio, rappresentano una fonte potenzialmente illimitata per la rigenerazione del tessuto pancreatico. Utilizzando cellule staminali provenienti dallo stesso paziente, i ricercatori sperano inoltre di eliminare la necessità di farmaci immunosoppressori.

I risultati dello studio clinico

Secondo quanto riportato nello studio pubblicato su ‘Cell’, la paziente “ha raggiunto un’indipendenza prolungata dall’insulina a partire da 75 giorni dopo il trapianto”. I ricercatori del Tianjin First Central Hospital hanno inoltre osservato un significativo miglioramento nei valori glicemici della paziente. L’intervallo glicemico target è aumentato dal 43,18% iniziale al 96,21% entro il quarto mese dal trapianto, accompagnato da una diminuzione dei livelli di emoglobina glicata, un indicatore cruciale del controllo della glicemia nel lungo termine.

Prospettive future per il diabete e le staminali

Questo innovativo trapianto di cellule staminali riprogrammate potrebbe rappresentare una svolta epocale nella cura del diabete di tipo 1 e non solo. Grazie alla possibilità di utilizzare staminali coltivate in laboratorio, la terapia potrebbe superare le limitazioni legate alla disponibilità di donatori e ridurre il ricorso ai farmaci immunosoppressori.

I successi ottenuti sia in Cina che a livello internazionale indicano un grande fermento scientifico nel campo della medicina rigenerativa e delle cellule staminali, con la speranza che queste scoperte possano presto tradursi in terapie accessibili e risolutive per i pazienti affetti da diabete.

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