Cosa può accadere nel profondo dell’oceano? Ve lo spieghiamo noi
Un team di ricercatori dell’Università della Danimarca meridionale ha scoperto che il Nitrosopumilus maritimus, un microrganismo che vive nei mari, sembra infrangere le regole quando si tratta di produzione di ossigeno. Questo piccolo microbo, infatti, vive in un ambiente dove praticamente non esiste luce, ossia quello delle profondità dell’oceano riuscendo a produrre l’ossigeno di cui ha bisogno da solo. Uno dei motivi principali per cui sulla Terra esiste la vita è la presenza di ossigeno nell’atmosfera. A sua volta questo elemento è presente in grandi quantità (il 21% dell’atmosfera terrestre è composta di ossigeno) grazie a tutti quegli organismi (batteri, alghe, piante) che lo producono tramite la fotosintesi.
Di cosa si parla esattamente?
La fotosintesi, per funzionare, ha bisogno della luce solare, ma se non ci fossero le condizioni ideali cosa può succedere? Secondo quanto spiega la Dott.ssa Beate Kraft, microbiologa dell’università danese e una delle autrici dello studio, pubblicato su Science, ci sarebbe uno straordinario gruppo di archeobatteri che vive sul fondo dell’oceano: seppure immersi nel buio più completo, questi microrganismi riescono a produrre ossigeno. L’esperimento che ha svelato i “poteri” di questi microrganismi è avvenuto in un contesto di laboratorio, ma è stato ispirato da una serie di scoperte sul campo. Il Nitrosopumilus maritimus come detto in origine è infatti noto per il suo ruolo centrale nel ciclo dell’azoto. Per svolgerlo, però, la creatura ha bisogno di ossigeno, il che non spiega come mai sia così abbondante anche in acque anossiche, cioè prive di ossigeno.
L’esperimento riuscito
Talmente abbondante che, come spiegano gli autori, una cellula su cinque in un secchio di acqua di mare è rappresentata da questo microrganismo: come mai ce ne sono così tanti anche in acque senza ossigeno, dove non possono svolgere il loro ruolo? Come spiega il Dott. Don Canfield, altro ricercatore impegnato nello studio, i Nitrosopumilus maritimus cominciavano prima a consumare l’ossigeno presente nell’acqua dell’oceano abbassandone il livello. Tuttavia lo stesso livello, dopo pochi minuti, ricominciava ad aumentare, una cosa che lo stesso ricercatore definisce come “eccitante”. Gli stessi ricercatori non sono sicuri di come questi microrganismi mettano in atto questo “trucco” ma sembrano sicuri che la quantità di ossigeno che producono, comunque relativamente piccola, sia sufficiente per la loro sopravvivenza. In pratica producono l’ossigeno che serve loro senza la luce solare. La scoperta potrebbe avere conseguenze molto grandi anche se ulteriori analisi più approfondite dovranno essere condotte per capire davvero il fenomeno, per ora visto solo in laboratorio.