sabato, Aprile 26, 2025
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Quanto ne sai di Otoplastica? – Intervista al Dott. Migliori, Chirurgo Plastico – Qui Salute Magazine

Quanto ne sai di Otoplastica? – Intervista al Dott. Franco Migliori – Qui Salute Magazine

L’Otoplastica è una procedura estetica che mira a rimodellare la forma e le proporzioni dell’orecchio per migliorarne l’aspetto: può correggere un difetto di nascita o dovuto a traumi della struttura dell’orecchio.
Per approfondire l’argomento abbiamo avuto il piacere di intervistare il Dott. Franco Migliori, Chirurgo Plastico con 40 anni di esperienza ospedaliera e più di 15.000 interventi eseguiti.

Quale tipologia di problemi hanno i pazienti che si sottopongono ad un’operazione di Otoplastica?

“Solitamente i pazienti che vogliono sottoporsi a questo tipo di intervento hanno forme e/o posizioni del padiglione auricolare antiestetiche per cui avvertono un forte disagio. Le donne tendono a mascherarlo con i capelli, per gli uomini nella maggior parte dei casi è più complicato nasconderlo”.

Quali sono le procedure pre-intervento?

“Non sono necessari esami particolari oltre ai normali esami del sangue pre-operativi di routine che si fanno per qualsiasi intervento. Dopodiché si valuta la forma, il posizionamento e i tipi di difetti dell’orecchio e si decide di conseguenza la tecnica da effettuare in sala operatoria”.

In cosa consiste l’operazione di Otoplastica?

“Nella maggioranza dei casi si tratta di un intervento che può essere svolto in anestesia locale, con ricovero ambulatoriale e dimissioni poche ore dopo l’operazione.
C’è una categoria che fa eccezione, ovvero i bambini, per cui è necessaria un’anestesia totale e il ricovero in clinica. Questo è un tipo di intervento che è richiesto anche sugli infanti perché, soprattutto in età scolare, causa disagi e problemi sociali.
L’operazione, mediamente, dura 1 ora/1 ora e mezza. Le manovre chirurgiche consistono solitamente in piccoli accessi chirurgici, ovvero piccoli “tagli”, che di solito vengono fatti, tranne in rari casi, nella parte posteriore dell’orecchio: per questo motivo non restano cicatrici visibili.
Attraverso questi accessi, a seconda del caso, si tolgono pezzi di scheletro dell’orecchio, si modifica la forma dello scheletro dove ci sono delle anomalie oppure si creano delle pieghe laddove manchino. Infine si effettuano le suture, che come già detto rimangono in aree nascoste e per cui non visibili”.

 

Qual è il decorso post-operatorio?

“Durante la prima settimana è necessario tenere delle medicazioni che coprano l’orecchio. Di solito non serve indossare fasce di contenimento: se l’intervento è ben eseguito l’orecchio rimane nella sua nuova forma da solo, senza bisogno di supporto. Si consiglia comunque di procurarsi una fascia tergisudore da indossare nelle prime settimane durante la notte per evitare che l’orecchio, a causa dei movimenti involontari durante il sonno, possa prendere delle pieghe che potrebbero far saltare le suture, andando a vanificare l’effetto dell’intervento”.

Quali complicazioni possono esserci in seguito all’intervento?

“Come in qualunque intervento chirurgico di qualsiasi specialità le complicazioni sono possibili.
Nelle prime settimane potrebbero insorgere gonfiori, ematomi ed ecchimosi, oltre a del normale dolore. L’otoplastica non è un intervento così “comodo” nei primi giorni, ma può essere governato tutto con assoluta tranquillità attraverso l’utilizzo di normali antidolorifici. Poi esistono complicazioni molto rare, che personalmente non ho mai vissuto, ma essendo scritte in letteratura è giusto menzionare: per esempio potrebbero insorgere delle infezioni con possibili danni permanenti all’orecchio o alla sua vascolarizzazione”.

 

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Dott. Franco Migliori – Chirurgo Plastico

 

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