Anche la moda contro il cancro al seno
La settimana della moda milanese sta per volgere al termine (si conclude proprio oggi), ma il ricordo va a come è stato scelto di farla cominciare, ovvero con una sfilata poco comune ma di forte impatto. La MFW23 è fatta di 176 gli appuntamenti e 67 sfilate, ospiti importanti, di presentazioni, feste e mostre, ma nella sua prima giornata ha lasciato spazio alla ricerca: martedì mattina dieci stilisti hanno proposto una passerella per la prevenzione e la lotta contro il cancro al seno. Hanno sfilato vestite da angeli e con fierezza mostravano le ferite delle loro battaglie: l’I/DEAL – Breast Cancer Fundraising Fashion Show, un evento per raccogliere fondi e sensibilizzare il pubblico attraverso un momento di concreta solidarietà che ha emozionato tutti i presenti per la potenza del messaggio. 21 donne provenienti da Italia e America, si sono date appuntamento il giorno prima della sfilata, e dopo essersi scambiate le loro esperienze, forti del loro vissuto, hanno dato vita propria agli abiti che la stylist Amelianna loiacono aveva scelto per loro, tra cui ActN°1, AndreaAdamo, Cormio, Federico Cina, Magliano, Marcello Pipitone, Marco Rambaldi, Maxivive, Niccolò Pasqualetti, Tokyo James e Vitelli.
I proventi destinati alla Fondazione Piemontese per la Ricerca
L’evento è stato patrocinato dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, con il supporto del Camera Moda Fashion Trust. I proventi della vendita dei biglietti della sfilata, organizzata dall’agenzia creativa Art+Vibes, sono stati destinati alla Fondazione Piemontese per la Ricerca del Cancro e alla Fondazione Ieo-Monzino, presenti con le loro presidenti, Allegra Agnelli e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. La sfilata è stata ideata da Cancer Culture, un’organizzazione no-profit fondata e guidata da pazienti affetti da cancro al seno che scelgono di vivere la propria vita pienamente e completamente accettando gli alti e bassi della malattia.
Format di successo già nel 2017
Questo tipo di format venne presentato per la prima volta nel 2017 da Cancer Culture, piattaforma multimediale che si propone di cambiare il modo di pensare al cancro al seno attraverso l’arte, la cultura e lo sviluppo equo. In quell’occasione a battere lo shock iniziale fu il grande successo. Successo di tutte quelle donne che sono al tempo stesso madri, mogli e amiche ma anche amanti, nonne, cugine e zie. Di tutte quelle donne che mostrano il proprio corpo senza nessun timore, ma che senza dubbio ha bisogno di cure ed attenzioni. Di tutte quelle donne che hanno capito che la malattia non è un’estranea, ma una parte di loro che sta male e che va curata.