Giovedì 6 novembre le farmacie private di tutta Italia potrebbero restare con le serrande abbassate. Circa 60mila tra farmacisti collaboratori e altri dipendenti del settore hanno infatti annunciato uno sciopero nazionale di 24 ore per protestare contro lo stallo nelle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, scaduto ormai il 31 agosto 2024.
Sciopero proclamato dalle principali sigle sindacali
L’iniziativa è stata proclamata dalle principali federazioni sindacali di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che chiedono con forza alla controparte, Federfarma, di tornare al tavolo delle trattative. I sindacati denunciano un mancato riconoscimento del valore professionale dei farmacisti e degli altri lavoratori del comparto, figure che durante la pandemia e anche negli anni successivi hanno garantito un servizio essenziale alla cittadinanza.
“È necessario – sottolineano le sigle sindacali – che venga riconosciuto il giusto compenso e la dignità professionale di chi ogni giorno opera a contatto con i cittadini, offrendo non solo medicinali, ma anche competenza e supporto sanitario”. Il rinnovo del contratto, secondo i sindacati, dovrebbe prevedere adeguamenti salariali coerenti con l’aumento del costo della vita, oltre a miglioramenti normativi e tutele più moderne in materia di orari, formazione e sicurezza sul lavoro.
I probabili numeri dello sciopero dei farmacisti del 6 novembre
Le farmacie private convenzionate aderenti a Federfarma, la principale associazione datoriale del settore, sono oltre 18mila in tutta Italia. L’adesione allo sciopero potrebbe quindi avere un impatto significativo sul servizio farmaceutico nazionale, pure garantendo, come sempre avviene in questi casi, la presenza di turni minimi e servizi di emergenza per assicurare la continuità dell’assistenza ai cittadini. I sindacati auspicano che la protesta serva da segnale forte per riaprire il dialogo e arrivare quanto prima a un accordo che valorizzi davvero chi lavora ogni giorno nelle farmacie italiane.