lunedì, Novembre 10, 2025
spot_img

Ci ha lasciato a 28 anni Sammy Basso, il biologo che ha fatto conoscere la progeria: era il malato più longevo

Sammy Basso, la persona più longeva affetta dalla sindrome della progeria di Hutchinson-Gilford, è morto all’età di 28 anni. La sua scomparsa è avvenuta a causa di un malore improvviso mentre si trovava in un ristorante nel Trevigiano. Nonostante la patologia, caratterizzata da un invecchiamento precoce delle cellule e dell’organismo, Sammy ha vissuto una vita intensa e piena di esperienze, lasciando un’impronta indelebile su chiunque lo abbia conosciuto.

La vita di Sammy Basso tra scienza e attivismo

Sammy Basso non era solo malato di progeria, ma era anche e soprattutto uno scienziato, scrittore e attivista. Solo pochi giorni prima della sua morte, aveva ricevuto il Premio giornalistico Paolo Rizzi a Venezia per la categoria “Ambiente e Società”, un riconoscimento per la sua forza di volontà, il coraggio e la sua determinazione.

In molti lo ricordano per la sua vitalità e il suo spirito positivo. Tra coloro che hanno espresso parole di affetto c’è Lorenzo Jovanotti, che ha descritto Sammy come una persona “difficile da incontrare più viva di lui”. Anche Papa Francesco, colpito dalla tempra d’acciaio di Sammy, aveva instaurato con lui un rapporto di affetto, tanto da telefonargli personalmente dopo aver ricevuto una sua lettera.

Gli studi e le ricerche di Sammy Basso

Nonostante la malattia, Sammy ha conseguito importanti risultati accademici. Dopo il diploma al liceo, ha proseguito gli studi laureandosi nel 2018 in Scienze Naturali all’Università di Padova, con una tesi sull’utilizzo dell’ingegneria genetica per curare la progeria. Nel 2021 ha completato la specializzazione in Molecular Biology, con una tesi sulla correlazione tra progeria e infiammazione. Le sue ricerche hanno contribuito a gettare nuova luce su questa malattia rara e a stimolare ulteriori studi scientifici.

Nel 2019, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, un onore che ha sottolineato l’importanza del suo lavoro e del suo impegno.

Cos’è la progeria di Hutchinson-Gilford

La progeria è una malattia genetica rara, nota anche come sindrome di Hutchinson-Gilford, che causa un invecchiamento accelerato. I bambini affetti da questa patologia sviluppano malattie tipiche della vecchiaia, come la malattia coronarica, e tendono a morire in giovane età. La causa della progeria è una mutazione sporadica che si verifica nelle prime fasi dello sviluppo embrionale.

Nonostante il corpo di chi soffre di progeria invecchi rapidamente, il cervello non viene colpito dal processo degenerativo, restando l’unico indicatore della vera età del paziente. I bambini colpiti da progeria hanno un aspetto molto simile tra loro, indipendentemente dall’origine etnica. Attualmente, sono riconosciuti circa 130 casi di progeria classica nel mondo, di cui quattro in Italia, ma si stima che il numero reale dei casi sia intorno ai 350.

La malattia progredisce rapidamente: già dopo il primo anno di vita, i pazienti iniziano a mostrare segni evidenti di invecchiamento. La pelle si assottiglia, i muscoli perdono forza e il grasso sottocutaneo diminuisce drasticamente. Senza trattamento, i pazienti affetti da progeria muoiono in media all’età di 14 anni e mezzo, solitamente a causa di malattie cardiovascolari.

Il lascito di Sammy Basso

Sammy Basso ha lasciato un’eredità importante. La sua famiglia, insieme a un gruppo di amici, ha fondato nel 2005 l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso, l’unica organizzazione in Europa dedicata alla diffusione della conoscenza su questa malattia rara e alla promozione della ricerca scientifica. Grazie a questo impegno, la progeria è diventata più conosciuta, e Sammy è diventato un esempio di forza e speranza per tutti coloro che lottano contro malattie rare.

Tra i suoi momenti più iconici ci sono stati la partecipazione al Festival di Sanremo, invitato da Carlo Conti, e il suo viaggio negli Stati Uniti, documentato dal National Geographic. Sammy, sempre sorridente e positivo, ricordava come la sua forza derivasse dalla famiglia, dagli amici e da tutte le persone che gli erano vicine. “I miei genitori hanno combattuto le mie battaglie quando non potevo, e mi hanno insegnato a combatterle da solo quando ho avuto l’età per farlo”, aveva detto.

Il ricordo

La scomparsa di Sammy ha suscitato un’ondata di cordoglio. La premier Giorgia Meloni ha ricordato il suo straordinario coraggio, mentre la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli ha sottolineato come Sammy abbia fatto conoscere al mondo la progeria, diventando un simbolo di speranza. Parole di vicinanza sono arrivate anche dal presidente della Camera Lorenzo Fontana e dal ministro della Salute Orazio Schillaci, tra gli altri.

Sammy Basso ha dimostrato che anche una vita segnata da una malattia debilitante può essere vissuta con pienezza e significato. La sua storia resterà un esempio di resilienza, speranza e amore per la vita.

Fonte Immagine: Instagram Sammy Basso

Articoli correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli